«Il nostro Cannonau è in regola»
di Giusy Ferreli
Jerzu, parla Marcello Usala, presidente della cantina “Antichi poderi” ora sotto inchiesta per frode
04 luglio 2020
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JERZU. La dirigenza della storica cantina “Antichi poderi” è pronta a dimostrare di fronte alla magistratura la sua totale estraneità ai fatti sui quali, da anni, indaga la Procura di Lanusei. «Fatti citati, non sempre con esattezza, che si riferiscono a diversi anni fa». Marcello Usala, presidente uscente della cooperativa vini-cola di Jerzu, finito sotto la lente d’ingrandimento della Procura di Lanusei con un altro dirigente e tre enologi per frode in commercio, adulterazione di alimenti e associazione a delinquere, commenta così l’indagine avviata nel 2017 dopo un’ispezione del Dipartimento dell’ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari.
Usala, anche a nome delle altre persone coinvolte nell’inchiesta dell’ufficio giudiziario ogliastrino, si dice sicuro delle proprie ragioni. «Siamo molto sereni e consapevoli di non aver violato nessuna norma. Abbiamo piena fiducia – prosegue il dirigente – di riuscire a spiegare alla magistratura la nostra totale estraneità». Usala risulta iscritto nel registro degli indagati per una vicenda relativa ad alcune partite di vino che gli esperti hanno ritenuto non conforme e per altre di Cannonau che sarebbero state prodotte senza rispettare il disciplinare Dop. In particolare all’interno della cantina sarebbero state rinvenute alcune partite relative all’annata 2013 senza i requisiti: il vino, mischiato con acqua e altre uve, avrebbe presentato una gradazione alcolica inferiore ai protocolli di vinificazione del marchio. Il dirigente, che è difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna (il quale, dal canto suo, non ha risparmiato critiche sulla pubblicità data alla notizia prima della conclusione delle indagini e si riserva di commentare l’accaduto dopo un’attenta lettura degli atti) di più non dice.
C’è però un particolare che non è sfuggito: la vicenda è emersa alla vigilia di un appuntamento particolarmente delicato come il rinnovo delle cariche del consiglio d’amministrazione della coop jerzese. Una circostanza, questa che non ha certo contribuito a rasserenare gli animi nel paese della valle del Pardu, già turbato per la notizia dell’inchiesta. Inchiesta che, senza entrare nel merito di indagini non ancora concluse e che quindi potrebbero finire in un nulla di fatto dal punto di vista giudiziario, si potrebbe trasformare un devastante danno di immagine per la capitale isolana del Cannonau. Gli accertamenti non hanno interessato solo la cantina di Jerzu ma anche il sodalizio tortoliese; ma mentre l’indagine sull’ “Antica poderi”, condotta dai finanzieri della Tenenza di Arbatax, è un dato di fatto, sulla Cantina sociale Ogliastra di Tortolì, a parte una recente ispezione del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, non è stato aperto alcun fascicolo. La conferma dell’assenza di un procedimento a carico delle cariche sociali del sodalizio tortoliese guidato dal commercialista Antonello Lara arriva dallo stesso procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo. «Allo stato attuale – fa sapere il capo della procura ogliastrina – non risulta alcun procedimento». La Cantina Ogliastra, tuttavia, è nell’occhio del ciclone perché alcuni soci hanno contestato aspramente la gestione del presidente Lara e degli altri componenti del cda non più tardi dell’ultima assemblea, convocata la scorsa settimana nella sede di via Deledda.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Usala, anche a nome delle altre persone coinvolte nell’inchiesta dell’ufficio giudiziario ogliastrino, si dice sicuro delle proprie ragioni. «Siamo molto sereni e consapevoli di non aver violato nessuna norma. Abbiamo piena fiducia – prosegue il dirigente – di riuscire a spiegare alla magistratura la nostra totale estraneità». Usala risulta iscritto nel registro degli indagati per una vicenda relativa ad alcune partite di vino che gli esperti hanno ritenuto non conforme e per altre di Cannonau che sarebbero state prodotte senza rispettare il disciplinare Dop. In particolare all’interno della cantina sarebbero state rinvenute alcune partite relative all’annata 2013 senza i requisiti: il vino, mischiato con acqua e altre uve, avrebbe presentato una gradazione alcolica inferiore ai protocolli di vinificazione del marchio. Il dirigente, che è difeso dall’avvocato Massimiliano Ravenna (il quale, dal canto suo, non ha risparmiato critiche sulla pubblicità data alla notizia prima della conclusione delle indagini e si riserva di commentare l’accaduto dopo un’attenta lettura degli atti) di più non dice.
C’è però un particolare che non è sfuggito: la vicenda è emersa alla vigilia di un appuntamento particolarmente delicato come il rinnovo delle cariche del consiglio d’amministrazione della coop jerzese. Una circostanza, questa che non ha certo contribuito a rasserenare gli animi nel paese della valle del Pardu, già turbato per la notizia dell’inchiesta. Inchiesta che, senza entrare nel merito di indagini non ancora concluse e che quindi potrebbero finire in un nulla di fatto dal punto di vista giudiziario, si potrebbe trasformare un devastante danno di immagine per la capitale isolana del Cannonau. Gli accertamenti non hanno interessato solo la cantina di Jerzu ma anche il sodalizio tortoliese; ma mentre l’indagine sull’ “Antica poderi”, condotta dai finanzieri della Tenenza di Arbatax, è un dato di fatto, sulla Cantina sociale Ogliastra di Tortolì, a parte una recente ispezione del Nucleo antisofisticazione dei carabinieri, non è stato aperto alcun fascicolo. La conferma dell’assenza di un procedimento a carico delle cariche sociali del sodalizio tortoliese guidato dal commercialista Antonello Lara arriva dallo stesso procuratore di Lanusei, Biagio Mazzeo. «Allo stato attuale – fa sapere il capo della procura ogliastrina – non risulta alcun procedimento». La Cantina Ogliastra, tuttavia, è nell’occhio del ciclone perché alcuni soci hanno contestato aspramente la gestione del presidente Lara e degli altri componenti del cda non più tardi dell’ultima assemblea, convocata la scorsa settimana nella sede di via Deledda.
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