La Nuova Sardegna

Nuoro

Luce porta la pet therapy a Siniscola

di Mauro Piredda
Luce porta la pet therapy a Siniscola

L’entusiasmante laboratorio della biblioteca per facilitare la lettura dei bambini

10 luglio 2020
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SINISCOLA. Con la ripresa dei laboratori di zooantropologia didattica e di animazione alla lettura, Luce è tornata in biblioteca a Siniscola. La bellissima golden retriever è la protagonista del progetto “Io, il libro e il cane” iniziato nel mese di febbraio e poi sospeso a seguito dell’adozione delle misure per contenere la diffusione del covid. Con lei l’educatrice cinofila Silvia Caria, di Olbia, città dove è presente la sua attività di dog sitting con vari servizi per il cane. Compresa, appunto, la pet therapy. Agli incontri siniscolesi partecipano una quindicina di bambini dai sei ai 10 anni. Manco a dirlo tutti entusiasti, esattamente come lo sono i genitori e le bibliotecarie, da sempre attive in progetti e consapevoli, con questa esperienza, di aver centrato uno degli obiettivi preposti: incentivare la lettura con qualsiasi mezzo. «Tra i bambini – spiega Caria è possibile trovarne alcuni alle prese con difficoltà nella lettura, altri con delle caratteristiche caratteriali particolari, come la timidezza, ad esempio. Il cane fa da ponte, rappresenta una valvola di sfogo, alleggerisce il carico del piccolo lettore che lo carezza mentre scorre tra i periodi del racconto. E in queste letture, accompagnate da pause di tipo ludico, ho la possibilità di spiegare loro cosa è il cane, che tipo di approccio bisogna avere, come si comunica con lui». Il primo libro letto in compagnia di Luce? “Un leone in Biblioteca”. E dopo questo esordio tanti altri volumi presenti nella struttura di via Roma. Ora mancano altri due incontri, anch’essi all’aperto e con tutte le misure da seguire in questa fase Covid ancora incerta. «Ma il progetto nasceva pensato all’interno della biblioteca, ed è nell’aula magna che l’abbiamo iniziato». Nulla è lasciato all’improvvisazione. Il cane deve avere alcune caratteristiche senza le quali non esiste una sfida come questa. «Ho scelto questa razza – prosegue Caria – perché è tra quelle che meglio si presta ad esperienze come queste, e in ogni caso gli incontri non possono superare la durata di un’ora: bisogna stare attenti a ciò che sente il cane e a non oltrepassare la soglia di stress». Luce ha 5 anni, e qualche volta ha partecipato alle sessioni in biblioteca con la sua piccola Ninna, che ora è però in dolce attesa di altri dolcissimi golden retriever. «La selezione è molto importante – conclude Caria –. Non bisogna soltanto badare alla razza, ma anche alle caratteristiche dell'esemplare. La pet therapy è molto importante e il cane deve avere tutte le carte in regola per portare a termine il lavoro».

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