La Nuova Sardegna

Nuoro

«Mi sento nuorese»: Leo Testa alla guida della polizia stradale

Valeria Gianoglio
«Mi sento nuorese»: Leo Testa alla guida della polizia stradale

Terza volta nell’isola, cinque volte in costume al Redentore. Dalle indagini sui sequestri al comando di 7 distaccamenti

11 luglio 2020
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NUORO. Terza volta in Sardegna, e la seconda a Nuoro, tre compari nel capoluogo barbaricino, un figlio nato a Nuoro e l’altro battezzato in città, cinque sfilate del Redentore fatte a cavallo, con il costume tradizionale e come un papà orgoglioso, con la figlia più piccola sottobraccio. Quando dice «Sono lusingato di tornare in questa splendida terra e in questa bella provincia perché ci sono legato anche da amicizie e tanti affetti», insomma, Leo Testa non lo fa tanto per dire.

Viterbese di nascita ma dopo 23 anni nell’isola, spiega, «mi considero sardo, e nuorese, almeno come ospite», da qualche giorno è tornato a Nuoro per guidare il comando provinciale della polizia stradale, coordinare il lavoro di sette distaccamenti e 123 uomini, affrontare un’estate di controlli e vigilanza, assicurare «la sicurezza degli automobilisti e il rispetto delle regole», ma, precisa, «senza alcun interesse a infierire in maniera sterile su chi circola, ma «a patto che si garantisca la sicurezza di tutti. Questa sarà la nostra missione».

Leo Testa, insomma, ha le idee piuttosto chiare sul suo nuovo incarico nella grande famiglia della polizia dove, in quasi trent’anni di carriera, ha ricoperto i ruoli più disparati accumulando una esperienza ricchissima, su diversi fronti. E in questa carrellata di impegni, ha attraversato, di fatto, le diverse stagioni della criminalità sarda e il suo lento mutare nei metodi e negli obiettivi: prima i sequestri di persona, poi i sequestri lampo, poi la “fiammata” isolata del sequestro di Titti Pinna, poi gli assalti ai bancomat e in seguito ai furgoni portavalori. «E oggi – ricorda – anzi, da diversi anni ormai, il problema sono gli stupefacenti». Ha visto davvero di tutto, quanto a criminalità, Leo Testa, e in mezzo a tante soddisfazioni e operazioni terminate con successo per ristabilire la presenza dello Stato e assicurare alla giustizia i responsabili dei reati, non dimentica nemmeno i problemi e le difficoltà a volte incontrate sul suo cammino come i delitti di campagna rimasti irrisolti, il problema degli attentati, la mancanza di collaboratori e di persone pronte a dire ciò che sanno e magari hanno visto.

«La Sardegna e il Nuorese – dice – da questo punto di vista sono terre difficili. Bisogna saperci “entrare”». E oggi, dunque, per Leo Testa comincia la nuova avventura nella polizia stradale, in un momento, tra l’altro, decisamente difficile, fatto di riorganizzazione e di tagli annunciati. Come quello del distaccamento di Fonni. Testa, da dirigente, non lo dice, ma la partita, sulla vicenda, non è ancora conclusa. «Fonni – tiene però a precisare – è da sempre un presidio importante per il territorio e per la comunità. E il nostro personale ha più volte manifestato la volontà di volerci stare anche perché radicato e bene accolto dalla comunità».

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