La Nuova Sardegna

Nuoro

Bambini senza il pediatra, protesta a Desulo e Aritzo

di Giovanni Melis
Bambini senza il pediatra, protesta a Desulo e Aritzo

Mamme sul piede di guerra si riuniscono in comitato e chiedono risposte all’Ats  «Con l’inizio della scuola per le visite dei nostri figli, saremo costrette a spostarci»

01 settembre 2020
2 MINUTI DI LETTURA





DESULO. Preoccupazione a Desulo e Aritzo per la mancata nomina del pediatra. Nonostante i bandi dell’Ats e le diverse richieste, uno degli specialisti più importanti del territorio non ha ancora preso servizio nel paese di Montanaru e in altri centri del territorio. E la preoccupazione è tanta, soprattutto per le mamme che attendono notizie. La vicenda ha avuto inizio quanto il titolare, a dicembre 2019 era stato trasferito. Dopo le proteste dei sindaci di Aritzo, Belvì, Gadoni, Meana Sardo e Desulo, l’Ats aveva diramato un bando che era andato deserto. Nessuna informazione era più arrivata, tanto che un gruppo di consiglieri regionali del centro sinistra, guidato da Roberto Deriu e Salvatore Corrias, aveva fatto una richiesta di interrogazione scritta all’assessore alla Sanità. Lo stesso assessore Nieddu aveva promesso un intervento, ma del servizio di assistenza pediatria non si è più parlato. A Desulo un gruppo di mamme si è fatto portavoce della protesta e chiede chiarimenti all’Azienda. Si parla di una imminente ripresa a scuola, con tutti gli interrogativi del caso, e si chiede a gran voce l’arrivo dello specialista. «Attualmente – scrivono in una nota alcune madri di Desulo – non essendoci un servizio di assistenza pediatrica, siamo costretti a spostarci lontano, perché il pediatra zonale, ha un carico di lavoro che non gli consente ulteriori attività». Stessi problemi anche ad Aritzo. «Noi abbiamo la sede del poliambulatorio dove venivano eseguite le visite – spiega il sindaco Gualtiero Mameli –. Dopo che è andato via il dottor Podda abbiamo atteso per mesi. L’Ats ha anche fatto delle graduatorie, ma sono andate subito esaurite. L’unica soluzione sarebbe offrire un incarico in deroga, che troverebbe la disponibilità di qualche professionista la disponibilità a trasferirsi in zona. Sta di fatto che, ora come ora, in tanti si rivolgono al medico di famiglia, con tutte le difficoltà connaturate oppure ai medici privati. Si prospetta quindi un secondo inverno senza pediatra che comporterà gravi difficoltà per le famiglie».

Come accade per altri specialisti, per i pediatri le zone interne non sono una meta ambita. Vista la loro penuria, in mancanza di incentivi, in tanti preferiscono attendere una chiamata nella città. Con risultato di una ulteriore desertificazione dei paesi dell’interno che sono costretti alla migrazione sanitaria. Eppure le proposte all’Ats e alla Regione non sono mancate. «Già da tempo – spiega Piero Efisio Demurtas, del sindacato Nursind – medici e infermieri dell’ospedale di Sorgono hanno presentato delle proposte alle sedi competenti per avere gli specializzati ma anche gli specializzandi nelle zone interne».

In Primo Piano
Il rapporto Bes

Classifica del benessere economico-sociale: la Sardegna resta indietro

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative