La Nuova Sardegna

Nuoro

«Covid, regole e lezioni: è solo un gioco di squadra»

di Valeria Gianoglio
«Covid, regole e lezioni: è solo un gioco di squadra»

La preside della scuola più popolosa di Nuoro e provincia racconta la ripresa «Ingressi a scaglioni, due giorni di didattica a distanza, e tanto lavoro in team»

18 settembre 2020
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NUORO. «Se sono ottimista sulla ripartenza? Ma sì, diciamo che abbiamo fatto tutto il possibile, abbiamo fatto la nostra parte, aperto nuovi ingressi, e ora saranno quattro, acquistato computer e termoscanner, potenziato la rete, cercato nuovi spazi, previsto due giorni alla settimana di lezioni a distanza, tranne che per le prime classi. E creato la condizioni per il nuovo anno scolastico, cercando di prevedere anche la possibilità di seguire le lezioni da casa, in caso di studenti con fragilità o di quarantene. Il nostro è stato un lavoro di squadra, di tutto il personale, mi auguro che altri facciano la loro parte, a cominciare dai trasporti. Perché solo così ne usciremo bene». Sessantasette classi, centodieci docenti, e 1350 studenti da gestire con le nuove rigorose regole anti-Covid: per Maria Antonietta Ferrante, martedì prossimo, non sarà certamente un risveglio come tanti.

Da sei anni, infatti, la preside, a lungo insegnante di Lettere, dirige la scuola più popolosa di Nuoro e dell’intera provincia: il liceo scientifico Enrico Fermi di via Veneto, e la sede di Bitti. Di pensieri, rogne e soluzioni da trovare a razzo, insomma, ne avrebbe a pacchi, e quest’anno ricco di regole anti-Covid decisamente di più, ma li vive con un sorriso carico di speranza. E, lo ripete spesso, mentre discute gli ultimi dettagli pre-inizio con la vice preside e insegnante di Filosofia, Brunella Bonfante: «Se anche quest’anno – dice – siamo qui, è solo perché ho la fortuna di lavorare con una squadra eccellente tra insegnanti e collaboratori».

Ed è grazie a loro, non a caso, se al Fermi da martedì le novità in funzione anti-Covid sono davvero tante e pensate nell’esclusivo interesse degli alunni e nella difesa strenua e tenace della didattica, seppur in tempi di pandemia. Per studiare gli ingressi scaglionati nel tempo, ad esempio, la scuola ha impiegato le sue risorse: il piano di avvio lo hanno studiato tre ingegneri. «È il bello di avere le menti matematiche in “famiglia”», spiega, sorridendo, la preside Ferrante. E dunque, martedì prossimo, il Fermi si presenta alla ripartenza dell’anno scolastico con un bel carico di novità. Tanto per cominciare i 1350 studenti entreranno a scaglioni, in un arco di tempo che va dalle 8.15 alle 8.25, ed entreranno in base al piano dove risiedono le loro aule: i dettagli saranno indicati in una circolare che verrà diffusa sulla bacheca elettronica dell’istituto entro lunedì. «Le quindici prime classi – spiega la preside – quest’anno frequenteranno sempre in presenza, mentre le altre classi per due giorni alla settimana faranno lezione a distanza con la didattica integrata. Anche questo, dunque, sarà un modo per far sì che ci siano meno studenti presenti in contemporanea nell’istituto. Le prime due settimane, in ogni caso, saranno di rodaggio. Si comincerà con un orario ridotto. In questi giorni, incontreremo i genitori dei ragazzi delle prime, e a loro daremo in presenza le indicazioni relative al nuovo anno. Abbiamo già una scorta di ottomila mascherine date in dotazione dal ministero, e parte le abbiamo anche dagli ultimi esami di maturità, e altre stanno arrivando».

«Ma la vera sfida – aggiunge in conclusione – sarà quella dei trasporti, ma quella non la gestiamo noi. Il sessanta per cento dei nostri ragazzi arrivano dai paesi e sappiamo che i mezzi non bastano. Bisogna garantire anche a loro il diritto a un nuovo anno scolastico. Perché la scuola è un diritto di tutti».

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