La Nuova Sardegna

Nuoro

In coma dopo un pugno, fermato giovane di Tortolì

Lamberto Cugudda
In coma dopo un pugno, fermato giovane di Tortolì

Svolta nelle indagini a due settimane dalla lite in cui rimase ferito Ercole Boi .Nicola Piras avrebbe provocato la caduta del 56enne, ancora gravissimo

26 settembre 2020
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LOTZORAI. Ercole Boi, 56 anni, originario di Gairo, ma da anni residente nel paese costiero del nord Ogliastra, è ancora in coma nell’ospedale di Carbonia (dopo essere stato ricoverato al San Francesco di Nuoro) in seguito a un pugno sferratogli nel corso di una discussione in un bar nella nottata fra mercoledì 9 e giovedì 10. Nei confronti del presunto aggressore, mercoledì i carabinieri hanno eseguito il fermo di indiziato di delitto (disposto dal procuratore della Repubblica di Lanusei, Biagio Mazzeo) con l’accusa di lesioni personali gravissime: si tratta di Nicola Piras, 32 anni di Tortolì. È stato condotto nella Casa circondariale San Daniele di Lanusei. Per gli inquirenti, è stato proprio un pugno sferrato dall’operai, a fare cadere Ercole Boi, guardiano in un cantiere, sbattendo la testa a terra. I carabinieri della stazione di Santa Maria Navarrese (competente per territorio su Lotzorai), comandata dal luogotenente Salvatore Sanfilippo, dopo accurate indagini, hanno ricostruito nei particolari quanto accaduto due settimane fa, al termine di una discussione, senza alcuna richiesta di intervento agli uomini dell’Arma o di soccorso al 118.

Dopo la lite Boi era riuscito a tornare a casa, ma durante la notte aveva perso i sensi a causa dell’importante trauma subito.. La mattina successiva, non vedendolo al lavoro, era stato dato l’allarme. I carabinieri della stazione di Santa Maria Navarrese, interessati dal personale sanitario intervenuto nella casa de guardiano, avevano trovarono l’abitazione in ordine, senza segni di lotta, ma l’uomo presentava delle ferite sul viso che sin dall’inizio avevano destato forti dubbi sulla causa del trauma, non compatibile con una caduta nel luogo del ritrovamento. Boi era stato trasferito con l’elisoccorso al San Francesco di Nuoro, dove era stato ricoverato in terapia intensiva. Dopo un’accurata indagine per capire cosa fosse accaduto, i carabinieri, oltre a ricostruire la dinamica dei fatti, sono riusciti a identificare il presunto aggressore, che inizialmente era stato denunciato per lesioni personali gravissime. Gli investigatori sono riusciti a individuarlo grazie al racconto di un alcuni testimoni e alle immagini delle telecamere di videosorveglianza. Le indagini sono state serrate e mercoledì l’epilogo, dopo che il procuratore della Repubblica di Lanusei, Biagio Mazzeo, che ha coordinato l’attività di indagine dei carabinieri, ha disposto il fermo di indiziato di delitto nei confronti del presunto aggressore, ritenuto responsabile di lesioni personali gravissime da cui è derivata una malattia tale da mettere in pericolo la vita della vittima, il tutto commesso per futili motivi e con omissione di soccorso.

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