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Nuoro

Due ponti interrotti da 7 anni: lunghi e costosi giri sulla vecchia Nuoro Siniscola

di Nino Muggianu
Due ponti interrotti da 7 anni: lunghi e costosi giri sulla vecchia Nuoro Siniscola

Costanti disagi per i soci della coop pastori Isalle-Orrule c

11 ottobre 2020
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NUORO. I ponti di Su Pessiche e Santu Jorzi, il primo nella Strada Provinciale 45, la vecchia Nuoro- Siniscola e il secondo, di penetrazione agraria nel comune di Dorgali dimenticati da tutti, tranne da chi ogni giorno per raggiungere il posto di lavoro deve passare da quelle parti. Siamo nella vallata di Isalle , in territorio del comune di Dorgali. La notte del 13 novembre 2013, la furia dell'acqua arrivata come una bomba aveva trasformato in fiumi anche i piccoli ruscelli che si riversavano poi nel fiume Isalle. Una valanga d'acqua che aveva travolto tutto ciò che aveva trovato lungo il suo cammino. Danni ingentissimi per la Cooperativa Pastori Isalle-Orrule. Ad avere la peggio fu la viabilità rurale e la vecchia strada che da Nuoro porta a Dorgali. Due piccoli ponti sono stati resi inutilizzabili. Da allora, sia gli allevatori che gli operai delle vigne, devono fare dei giri incredibili fino a un totale di circa 20 chilometro in più al giorno che moltiplicati per sei anni raggiungono una bella cifra. Un onere che pesa sulle spalle di chi lavora in campagna. In tutto questo, da allora nulla è stato fatto come se questo sia il territorio di nessuno. Con tutta la buona volontà degli amministratori locali che finora si sono susseguiti, nessuno è riuscito a smuovere la stanza dei bottoni a Cagliari dove sono custoditi i quattrini.

Il presidente della Cooperativa dei pastori Isalle-Orrule Francesco Masuri, lancia l'ennesimo appello perché qualcuno prenda a cuore una situazione che non può ancora protrarsi a lungo. «Non bastano tutte le altre spese che abbiamo per avere un tornaconto appena dignitoso, Ci sono le ulteriori spese per fare giri incredibili per andare alle nostre aziende. Che qualcuno ci dia una mano e aggiusti i due ponti di Isalle». Il giovane presidente Masuri in carica dall’inizio dell’anno e ha ereditato una situazione datata. Saranno esattamente sette anni il prossimo mese da quando il ciclone Cleopatra aveva devastato il territorio. La furia dell’acqua aveva spazzato via qualche chilometro di recinzione e lasciato segni indelebili nelle strutture. Tutte spese che i i soci della cooperativa si sono accollati per poter mandare avanti le loro aziende. A rendere nuovamente agibili i due ponti, fondamentali per raggiungere il posto di lavoro ci doveva pensare qualcun altro, ma finora non è visto nella di concreto. «Tante promesse ma i ponti sono ancora la chiusi al traffico e per noi è un grosso handicap. Prima a prendere il latte passava il camion del caseificio. Adesso ci dobbiamo arrangiare anche trasportando le brocche con gli asini. In pratica – sbotta Masuri – anziché andare avanti stiamo tornando indietro, è una vergogna. La strada è in condizioni pietose ed è quasi impossibile percorrerla. Ci sono buche ovunque, i nostri mezzi ne risentono, siamo clienti fissi dai meccanici e dai gommisti. Gli amministratori ci avevano promesso almeno un camion di cemento per rattoppare qualche buca, non abbiamo visto, nulla. Hanno speso quasi 500mila euro per aggiustare un ponticello dove passano solo in due. Noi siamo 45 pastori, ma sembra che la cosa interessi poco. L’ultima volta che abbiamo visto qualcuno risale a gennaio scorso, c’erano anche i tecnici del Genio Civile e del comune, poi più niente. Certo – sottolinea Francesco Masuri – c’è stato il problema del Coronavirus ma i sei anni prima questo problema non c’era. Speriamo che questo ennesimo appello della Cooperativa pastori Isalle- Orrule non cada ancora nel vuoto e che finalmente si faccia qualcosa che, sia ben chiaro, non serve solo a noi».

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