La Nuova Sardegna

Nuoro

Approvato il rendiconto 2019

di Simonetta Selloni
Approvato il rendiconto 2019

Ultima seduta per il Consiglio guidato da Soddu. Via libera dopo le osservazioni della Corte dei Conti

24 ottobre 2020
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NUORO. Ultimo atto dell’amministrazione di Andrea Soddu: il Consiglio comunale ieri mattina (a 24 ore dall’apertura delle urne) ha approvato il rendiconto di gestione 2019, già scaduto al 30 giugno ma finito nel calderone delle proroghe per via del Covid. L’approvazione è giunta con 13 voti: con la maggioranza ha votato anche Fabrizio Satta (Pd, opposizione), mentre Paolo Fadda (gruppo misto) si è astenuto. Il rendiconto è conseguente al via libera arrivato dai revisori contabili. Certifica inoltre l’avvenuto riscontro da parte del Comune delle richieste sulle misure correttive imposte dalla Corte dei Conti, attraverso la delibera n.17 del 2020.

L’avanzo di amministrazione con il quale si chiude la gestione di competenza per il 2019 è di 17 milioni di euro. A fronte di questo saldo positivo l’amministrazione ha dovuto poi osservare quanto impongono i principi del bilancio armonizzato introdotti dallo Stato nel 2015 che obbligano i Comuni ad accantonare precauzionalmente delle somme per mettersi al riparo dai rischi di dissesto finanziario. Quanto esposto nel rendiconto si esplicita in un disavanzo di 19 milioni di euro, che sarà ripianato per metà nei prossimi 15 anni, per quanto riguarda i crediti di dubbia esigibilità, con accantonamenti quantificati in 9 milioni, e nei prossimi 30 anni per la quota che viene definita “disavanzo tecnico dagli accertamenti dei residui e dei passivi”. In altri termini, si tratta di una procedura pluriennale spalmata su diversi periodi di tempo (da 15 e 30 anni appunto), con la quale saranno costituiti dei fondi per garantire il Comune da eventuali e future difficoltà. Come nel gioco del Monopoli, con questa operazione, nel caso si dovesse incappare nella casella degli “Imprevisti” si potrà attingere alla riserva che si verrà a creare.

Nel settembre 2015 l’amministrazione ha infatti dovuto provvedere a effettuare il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi da cui è scaturito un disavanzo di 16 milioni e mezzo, che l’ente, così come previsto dalla stessa norma, sta già provvedendo ai ripianare in 30 anni attraverso un accantonamento annuale di circa 550mila euro. Ad oggi quel disavanzo risulta appianato per oltre 6 milioni, senza aver dovuto fare ricorso all’accensione di nuovi mutui. Riguarda quei crediti vantati dal Comune (soprattutto tributari) che non sempre si riesce a riscuotere, specialmente quando risalenti nel tempo. Il Comune, quindi, deve precauzionalmente costituire un fondo da cui attingere per far fronte all’eventuale mancata riscossione.

La bassa capacità di riscossione resta un vulnus nell’amministrazione comunale, un problema che riguarda soprattutto i comuni del Meridione. Una situazione andata formandosi attraverso gli anni, con un pregresso che risale a circa trent’anni fa. Al di là di questo, il Comune ha, negli ultimi cinque anni, saldato dieci milioni di euro di debiti da sentenze senza accendere altri mutui, che non sono stati più attivati per nessun settore. Tra le performance migliorate, la riduzione dei tempi di pagamento delle fatture da 120 a venti giorni.

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