La Nuova Sardegna

Nuoro

Tamponi fermi e contatti non tracciati

di Kety Sanna
Tamponi fermi e contatti non tracciati

Coronavirus, la seconda ondata rischia di andare fuori controllo: ritardi da parte del servizio Igiene pubblica

27 ottobre 2020
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NUORO. Mentre continua a crescere il numero delle classi in quarantena in diverse scuole della città, per via di alcuni alunni risultati positivi al corononavirus (sono finite in isolamento tre sezioni della scuola media Borrotzu ndr), all’ospedale San Francesco, in questi giorni, si è assistito a un blocco degli accertamenti. Il drive in ieri non si è svolto a causa di un guasto al macchinario usato per processare i tamponi, e alla manutenzione straordinaria a cui è stata sottoposta anche la seconda macchina. Gli esami programmati, quindi, sono slittati, andando a sommarsi agli altri di controllo che si sarebbero dovuti ripetere, insieme a quelli di fine quarantena. A questa lunga serie di tamponi da fare, si aggiungono poi, quelli ancora da processare dei dipendenti di vari reparti dell’ospedale dove, nelle ultime ore, si sono registrati diversi casi di positività. Mancanza di personale e di materiale strumentale, il grido d’allarme lanciato dalla Uil - Federazione poteri locali, Nuoro e Ogliastra, Nuoro e Ogliastra, che ha denunciato gravi e inaccettabili carenze proprio nel laboratorio Biomedico dove quotidianamente si analizzano migliaia di tamponi.

Ma a preoccupare maggiormente in questa fase di emergenza è il tracciamento dei contatti che il servizio Igiene pubblica non starebbe svolgendo in maniera adeguata. Solo l’attività di ricerca e gestione dei contatti di un caso confermato Covid-19, infatti, è essenziale per combattere l’epidemia in corso. È di qualche giorno fa la segnalazione fatta da una donna nuorese in gravidanza che sottoposta al tampone nel reparto di Ostetricia, è risultata positiva. Ebbene, dal 19 ottobre starebbe aspettando la chiamata del servizio Igiene per la ricostruzione della catena epidemiologica. Il rischio cosi, è che tutto il sistema vada in tilt e non si riesca a garantire la tutela della sanità pubblica. Il problema in questa fase, infatti, non è solo fare il tampone un giorno prima o un giorno dopo, ma cercare di tenere in isolamento i contatti dei sospetti e dei confermati Covid. A contenere il numero dei contagi a marzo era stato proprio il lockdown. La seconda ondata, invece, rischia di andare fuori controllo proprio perché non si è in isolamento e non si riesce a tracciare i contatti. A questo, poi si aggiungono i comportamenti individuali scorretti e i tempi dell’Igiene pubblica che si sono rivelati inadeguati a gestire un’emergenza che, forse, è stata da tutti sottovalutata.

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