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Sos di Confindustria per la Tirrenia

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Il presidente Bitti: «Il disimpegno su Arbatax penalizzerebbe le nostre imprese»

04 novembre 2020
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ARBATAX. «Un eventuale disimpegno della Tirrenia sarebbe grave. Ancora più gravi i mancati investimenti attesi da più di dieci anni ». A parlare è Giovanni Bitti, presidente di Confindustria Sardegna Centrale, che interviene sulla paventata soppressione dell’unica tratta annuale e bisettimaale rimasta allo scalo ogliastrino: la Civitavecchia-Arbatax-Cagliari e viceversa. A parere di Bitti, sono i numeri a evidenziare la rilevanza strategica dello scalo marittimo di Arbatax e delle rotte commerciali e turistiche da e per la Penisola.

«Nel 2019 – prosegue il presidente di Confindustria Sardegna Centrale – nel porto ogliastrino sono transitati 5.788.487 tonnellate di merci, 22.305 passeggeri in arrivo e 18.677 in partenza. Le rassicurazioni giunte negli ultimi giorni dalla Tirrenia, che ha garantito il servizio di linea Civitavecchia-Arbatax (e Cagliari, ndr) almeno fino al 28 febbraio del prossimo anno, risolvono soltanto una parte delle criticità che ormai da anni penalizzano i trasporti marittimi in Ogliastra. L’unica tratta ancora attiva da e verso il Continente va salvaguardata e potenziata ma questo non basta».

Per Giovanni Bitti serve una strategia per il rilancio, servono investimenti e una gestione certa e incisiva, all’altezza del ruolo che lo scalo marittimo di Arbatax ricopre per l’Ogliastra e tutto il centro Sardegna. «Il porto – rimarca – è uno degli asset essenziali per l’economia ogliastrina fondamentale per garantire il diritto alla mobilità e lo sviluppo delle imprese in un’area storicamente isolata e debole dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi». Ricorda che una delle priorità resta il prossimo bando sulla continuità territoriale marittima in capo al ministero delle Infrastrutture. «Inoltre – dice - attendiamo che si completi al più presto l’iter per il reinserimento del porto di Arbatax all’interno del sistema dell’Autorità portuale regionale, di cui non abbiamo più notizie dopo gli impegni presi ad agosto dall’assessore regionale ai Trasporti, Giorgio Todde».

Il presidente di Confindustria Sardegna Centrale evidenzia un altro problema: «Al di là delle incertezze sul trasporto marittimo, resta assurdo e gravissimo che in tutti questi anni non si sia trovato il modo di investire gli 11,5 milioni , in capo al Consorzio industriale provinciale che da tempo non è più nelle condizioni di operare e la cui situazione di stallo va sbloccata quanto prima. Nel caso del porto, stiamo parlando di risorse stanziate a dicembre 2009 e riconfermate nel 2012 per importanti interventi di riqualificazione delle infrastrutture portuali. (l.cu.)

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