La Nuova Sardegna

Nuoro

Una sede per il distretto culturale

Una sede per il distretto culturale

Affidato il progetto per la riconversione di un edificio in viale del Lavoro. Ospiterà corsi e startup

22 novembre 2020
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NUORO. La Camera di commercio ha individuato la sede del Distretto culturale del Nuorese ed è già al lavoro per renderla operativa entro il 2021. È uno stabile di proprietà dello stesso ente in viale del Lavoro, con una superficie di un migliaio di metri quadri, costruito nel 1958 e a lungo destinato ad abitazioni dei dipendenti della stessa Camera, sino a pochi anni fa quando il presidente Agostino Cicalò e il suo staff hanno pensato a un diverso utilizzo. «La scelta è caduta sul distretto culturale e sulle attività che ospiterà – dice Cicalò –. Uno dei punti di forza è il fatto che confina con l’ex Artiglieria, dove l’amministrazione comunale intende ospitare, oltre al campus universitario, le attività delle associazioni culturali. Abbiamo già offerto al Comune la nostra collaborazione e, visto che si pensa al parco dell’Artiglieria come a un’area priva di recinzione ma aperta in tutti i sensi alla città, abbiamo detto che a nostra volta abbatteremo il muro che separa il nostro stabile dal loro per far parte di un unico progetto».

Come organizzerete l’edificio? «La sede del distretto culturale – continua Cicalò – sarà la parte minoritaria, perché quella più significativa sarà destinata a un’area di coworking dove ospiteremo le nuove startup, in particolar modo culturali, che vogliono interagire con il distretto. A queste imprese intendiamo concedere uno spazio in cui lavorare ma anche un’assistenza che va dalla formazione al tutoraggio. Coworking vuol dire lavorare insieme, mettere in contatto diversi tipi di imprese e di professionalità». Le imprese dovranno pagare per l’uso dei locali e per gli altri servizi? «Per i primi mesi sarà tutto gratuito, sulla base di una selezione che ci permetterà di valutare le migliori proposte. In seguito, se l’attività prenderà il giusto ritmo, quelle stesse imprese saranno in grado di pagare un piccolo affitto. In realtà, nell’era dello smart working e della rivoluzione digitale, è ormai un fatto diffuso per molte imprese usufruire di spazi in alternanza con altre imprese. Il nostro modello è questo».

Come procede l’attività del distretto? «Da qualche settimana possiamo contare su un manager (è stato stipulato un contratto biennale con la storica dell’arte Antonella Camarda, direttrice del Museo Nivola a Orani, ndr) che sta curando la parte operativa e coordinando i vari progetti. Poi stiamo lavorando ai percorsi del distretto, progetto finanziato da Regione e Fondazione di Sardegna, che sarà l’infrastrutturazione del distretto e va dalla segnaletica fisica e digitale al riconoscimento dei luoghi, sino alla rete dei musei che è un altro segmento del progetto complessivo».

Quanto costa l’apertura della sede? «La Camera di commercio, oltre che l’immobile, mette 700mila euro per la ristrutturazione, che si aggiungono a 765mila euro che la Regione stanzia attraverso il piano di rilancio del Nuorese. Attraverso quest’ultimo in totale la Camera ottiene un milione 600 mila euro che si aggiungono ai 550mila già stanziati dal nostro ente». Nei giorni scorsi l’incarico di progettazione della sede di viale del Lavoro è stato affidato all’ingegnere Antonio Elia Uneddu di Sassari. La spesa è di 69mila euro. (p.me.)

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