La Nuova Sardegna

Nuoro

Burchi: solidali ma non sguarniamo Lanusei

di Giusy Ferreli
Burchi: solidali ma non sguarniamo Lanusei

Il sindaco plaude al “soccorso” sanitario a Nuoro, ma chiede conferma dei due specialisti in scadenza

23 novembre 2020
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LANUSEI. “La solidarietà tra territori va benissimo ma è importante, anzi vitale, che il reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale di Lanusei non ne risenta. Per questo chiedo con forza il rinnovo del contratto dei due anestesisti che, trasferiti in comando temporaneo dal Brotzu per sei mesi, hanno assicurato qualità al servizio del Nostra signora della Mercede”. All’indomani della notizia del “soccorso” sanitario all’ospedale di Nuoro da parte di uno specialista ogliastrino che lavorerà al San Francesco, il sindaco di Lanusei e presidente della conferenza sociosanitaria Davide Burchi, mette in chiaro le cose: il contratto dei due specialisti in scadenza il 16 dicembre prossimo dovrà essere prorogato. “Al nostro reparto, da tempo in sofferenza per la cronica carenza di specialisti, deve essere consentita la massima operatività. Per farlo – aggiunge il primo cittadino – bisogna evitare che venga sguarnito del poco personale che ha». A rischio, in mancanza di un adeguato numero di anestesisti sarebbe, inoltre l'attività chirurgica programmata che, in questo momento particolarmente difficile, riesce comunque ad offrire cure e prestazioni agli altri pazienti, in particolare quelli oncologici. Potenziare è dunque la parola d’ordine del sindaco Burchi che, pur non rinnegando il sacrosanto principio di solidarietà, non vuole rinunciare ai due specialisti arrivati quest'estate dall'azienda ospedaliera cagliaritani per dare una mano ai colleghi, oberati da carichi di lavoro massacranti. La collaborazione con Nuoro d’altra parte non si limita all’impegno di uno specialista che lavorerà in regime di prestazioni aggiuntive. Da mesi, ovvero da quando il diffondersi del Covid 19 ha iniziato a mettere sotto pressione la rete ospedaliera dell’Isola, la collaborazione è tangibile. Tanto tangibile che al Nostra signora della Mercede vengono ricoverato i pazienti della terapia intensiva del San Francesco, riservata esclusivamente ai pazienti Covid. La pandemia ha messo a dura prova l'intero sistema sanitario della Sardegna ma l'Ogliastra, che ha già pagato un altissimo tributo in termini di tagli ai servizi sanitari, rivendica il suo diritto alla salute. «Per tutti noi – conclude a questo riguardo l'amministratore locale – l'ospedale è un riferimento irrinunciabile».

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