La Nuova Sardegna

Nuoro

bortigali 

Marijuana in attesa della perizia il coltivatore resta in carcere

di Michela Cuccu
Marijuana in attesa della perizia il coltivatore resta in carcere

BORTIGALI. «Questa non è droga: è canapa indiana “sativa” coltivata da me». Quando i carabinieri che lo avevano fermato ad un posto di blocco, hanno scoperto che dentro il bagagliaio della sua...

25 novembre 2020
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BORTIGALI. «Questa non è droga: è canapa indiana “sativa” coltivata da me». Quando i carabinieri che lo avevano fermato ad un posto di blocco, hanno scoperto che dentro il bagagliaio della sua automobile c’erano dieci chili di marijuana appena raccolta, non hanno creduto alla spiegazione del proprietario, S.G., 30 anni, di Bortigali che sabato sera è stato arrestato con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I militari non hanno sequestrato soltanto le piante di canapa trovate dentro la macchina, ma, durante una successiva perquisizione, anche alcune bustine, all’interno del bar del giovane. I militari sono stati irremovibili, nonostante sulle bustine sequestrate, ci fosse stampigliata la dicitura “marijuana light”, dunque canapa indiana totalmente legale. S.G., che è stato messo agli arresti domiciliari, ieri mattina, è comparso davanti al gup di Oristano, Federica Fulgheri, per la direttissima. Il pubblico ministero, Valerio Bagattini, ha chiesto per il giovane la misura della custodia cautelare in carcere. Richiesta accolta dal giudice, che ha dunque confermato il provvedimento restrittivo. Richiesta alla quale si è opposto l’avvocato Agostinangelo Marras, difensore del barista, che ha sostenuto come in assenza di analisi che possano attestare la percentuale di principio attivo (thc) contenuta nella marijuana sequestrata, la custodia cautelare non possa essere applicata. Sarà dunque necessaria una perizia che accerti il quantitativo di principio attivo contenuto nella canapa sequestrata. Se S.G. dovesse dimostrare che quella che gli hanno sequestrato è realmente canapa sativa, coltivata con regolare autorizzazione, si tratterebbe dell’ennesimo caso provocato dal vuoto normativo che sta mettendo nei guai tanti agricoltori, che producono canapa che non ha gli stessi effetti della marijuana e per questo, assolutamente legale.

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