La Nuova Sardegna

Nuoro

Le minoranze: pronte al dialogo

di Francesco Pirisi
Le minoranze: pronte al dialogo

Consiglio comunale: gli ex candidati sindaci disposti a collaborare con Soddu ma a condizioni precise

29 novembre 2020
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NUORO. La prima del nuovo consiglio comunale delle minoranze è meno scoppiettante di quanto potesse far pensare una campagna elettorale non certo dai toni bassi. Il filo che lega i cinque gruppi sconfitti da Andrea Soddu con diritto di tribuna è quello della disponibilità alla collaborazione. Ne fa cenno la consigliera del Pd, Natascia Demurtas, che dice a sindaco e giunta: «Sarò aperta al dialogo, ma questo deve essere onesto, leale e trasparente. Sarò io stessa – ha proseguito – a proporre la condivisione di nuove idee, ma allo stesso tempo non avrò difficoltà a censurare quelle non condivisibili». Lo spirito collaborativo non è fatto tuttavia per modificare la posizione del partito all’interno dell’aula consiliare.

Carlo Prevosto, che ha guidato il Pd l’ha guidato come candidato sindaco, precisa: «Gli elettori – dice – ci hanno assegnato il ruolo di opposizione e lì ci collochiamo. Altrimenti – chiarisce ancora – non avrebbe avuto senso candidarsi in alternativa a Soddu. Però – aggiunge Prevosto – siamo presenti e a disposizione della città».

Per cominciare il percorso propositivo, l’esponente dei Dem mette la pulce nell’orecchio per quanto avviene alla Regione: «Le politiche – dice – sono indirizzate a rafforzare la città metropolitana di Cagliari e dare una dote all’ultima nata, quella di Sassari. Nuoro tra questi due poli – avverte Prevosto – rischia di rimanere indietro e marginale». Un altro ormai ex candidato a sindaco, Francesco Guccini, un passato da assessore socialista, è convinto che in Consiglio ci si possa incontrare con Soddu e i suoi partiti. Ma detta le condizioni: «Va bene l’approccio della “visione” (quella con la quale il sindaco vuole costruire la Nuoro del futuro, ndc) ma non va perso il senso pratico. Quello che serve per affrontare i problemi di Pratosardo o la soluzione per l’area di “Testimonzos”». Più di queste disponibilità, che sono comunque un prodotto di un’identica area politica, la sorpresa contenuta nella seduta d’insediamento dell’assemblea è l’atteggiamento non pregiudiziale del centro-destra. Il leghista Pietro Sanna, sconfitto al ballottaggio, ha detto in modo chiaro cosa farà in Consiglio: «Il mio approccio sarà collaborativo. Mi fa piacere – ha aggiunto – che nelle intenzioni del sindaco ci siano azioni proposte nel nostro programma elettorale». Se deve scegliere due obiettivi, Sanna indica «un’azione contro lo spopolamento e l’impegno per ridare a Nuoro il ruolo di capitale della cultura». Lisetta Bidoni, anch’ella candidata alla carica più alta dalle forze della sinistra radicale, fa una valutazione sul voto: «Solo il 28 per cento dei nuoresi si è espresso per l’amministrazione uscente. Il 50 per cento circa degli elettori – ha proseguito – non si è recato alle urne e una parte dei votanti ha scelto altre proposte. Questo sta a significare che qualcosa non ha funzionato». Rispetto alla collaborazione – oggi il vocabolo più usato in assemblea – dice: «Mi auguro che le parole del sindaco siano accompagnate dai fatti. Altrimenti farò un’opposizione critica e severa».

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