La Nuova Sardegna

Nuoro

«Consorzio industriale, stop commissariamento»

di Alessandra Porcu
«Consorzio industriale, stop commissariamento»

Macomer, i consiglieri di maggioranza sollecitano una svolta nell’immediato «Dopo 12 anni il testimone passi a Comuni, Provincia e Camera di commercio»

02 dicembre 2020
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MACOMER. «Dopo oltre 12 anni di commissariamento, chiediamo l’avvio della procedura per trasferire la gestione del Consorzio industriale di Tossilo agli enti individuati dalla legge 10 sul riordino delle funzioni delle aree produttive». L'appello alla Regione arriva direttamente dai consiglieri di maggioranza del Comune di Macomer. «La mozione, votata lo scorso 30 novembre, non ha ottenuto l'unanimità. È stato un peccato che l’opposizione, rappresentata dal pentastellato Maurizio Cossu, si sia astenuta – ha dichiarato il capogruppo e firmatario della proposta, Gianfranco Congiu – Bisogna chiudere al più presto la fase liquidatoria e avviare una stagione nuova. Lo stallo in cui si trova il Consorzio è inaccettabile. È necessario passare il testimone ai Comuni di Macomer, Borore, Bortigali e Sindia, all'amministrazione provinciale e alla Camera di Commercio di Nuoro. Ossia – precisa Gianfranco Congiu – a quelli che per forma giuridica sono gli enti pubblici economici. Il nostro non vuol essere un atto sovversivo, chiediamo solo il rispetto delle regole. A nostro avviso il commissario Franco Figus ha nelle sue mani poteri straordinari che non dovrebbe e non potrebbe avere». «Mi riferisco, ad esempio – sottolinea Congiu – al progetto di insediamento nella zona industriale di Tossilo di un mega impianto fotovoltaico. Decisione che continua a lasciarci perplessi visto e considerato che l'innalzamento delle superfici ha toccato il massimo consentito del 35 per cento».

I consiglieri di maggioranza denunciano da tempo quelli che, a loro avviso, sarebbero i possibili rischi legati al piano. «Mette a repentaglio – dicono – il tessuto economico dell'intera area, sottraendo terreni, favorendo le multinazionali e impedendo, di contro, la nascita di altre attività imprenditoriali».

Quella che viene chiesta è dunque un'inversione di marcia. «Bisogna rivedere il regolamento consortile – tuona Gianfranco Congiu – È obsoleto, risale agli anni ’80. Talvolta costituisce un ostacolo insormontabile». A far storcere il naso è in particolare la norma che disciplina il diritto al conguaglio in favore del Consorzio nei casi di avvio di una nuova impresa. «Invece di seguire le logiche per “fare cassa”, non sarebbe meglio elaborare delle norme che prevedano incentivi e sostegno agli imprenditori esistenti e a quelli futuri? – domanda il capogruppo di maggioranza – Non sarebbe il caso di chiudere urgentemente la fase liquidatoria e riorganizzare il Consorzio in modo che si riappropri di un ruolo cardine nello sviluppo economico del nostro territorio?». Da qui l'invito alla Regione e all’assessore all'Industria, Anita Pili, affinché promuovano e favoriscano un dialogo con le amministrazioni interessate».

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