La Nuova Sardegna

Nuoro

«Rifiuti, nuove tariffe o moriamo»

di Valeria Gianoglio
«Rifiuti, nuove tariffe o moriamo»

I baristi: «Siamo alla frutta: ci facciamo pagare per ciò che produciamo, non in base ai metri quadri»

02 dicembre 2020
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NUORO. «Chiediamo di pagare la tariffa “puntuale” per la Tari. Che significa una cosa molto semplice: tanti rifiuti produciamo, tanto paghiamo. Perché se si continua come adesso, pagando i rifiuti in base ai metri quadri del locale, siamo tutti spacciati. Lo stiamo chiedendo da tempo, ma adesso, soprattutto con queste nuove restrizioni che ci costringono a chiudere alle 18, altro che produrre rifiuti e affari ... siamo alla frutta e tanti stanno rischiando di chiudere. Sono arrivate richieste di pagamenti anche di sei e settecento euro. Come si fa?».

Tonino Mura, con la solita energia e risolutezza che lo contraddistinguono da quando è nato, ieri mattina ha deciso che non poteva attendere oltre i tempi della politica, le lungaggini legate all’insediamento dei nuovi assessori, saluti e discorsi di rito. Ha fatto un paio di telefonate, ha fissato un appuntamento, ha cominciato a snocciolare i problemi dei circa 200 baristi a Nuoro città e ieri si è presentato in municipio senza tanti cerimoniali. Da anni ormai non è più rappresentante di categoria, ma in realtà, dopo una vita trascorsi tra banconi e clienti, non ha bisogno di sigle: i baristi e le loro esigenze le conosce fino al midollo.

Sarà per questo che ieri mattina, in Comune, davanti alla riconfermata assessora alle Attività produttive, Eleonora Angheleddu, Tonino Mura ha presentato un corposo elenco di richieste per aiutare i baristi nuoresi a superare la difficilissima fase della pandemia con annesse restrizioni e chiusure anticipate. Ma tra tante istanze, evidentemente, per la categoria ce n’è una più urgente, ed è la Tari, la tassa sui rifiuti. «Anche se la materia dei rifiuti non compete a lei, ho chiesto all’assessore Angheleddu, in quanto responsabile delle Attività produttive, di farsi portavoce di una richiesta precisa, che il Comune conosce già: vogliamo pagare i rifiuti che produciamo, non in base ai metri quadri. Lo stiamo ripetendo da mesi, e in particolare dal lockdown della scorsa primavera, ma nel frattempo non è cambiato nulla. Anzi, proprio in queste settimane sono arrivate le nuove richieste di pagamento della tassa e per tanti di noi sono stati dolori. Ci sono tanti colleghi che rischiano di non farcela perché da settimane, tra l’altro, con le chiusure alle 18, gli affari si sono ridotti ulteriormente. Si lavora giusto la mattina ma poi dal pomeriggio diventa difficile tirare. Tra l’altro, il proliferare di distributori automatici ci sta sottraendo tanti clienti. E poi con la chiusura alle 18, altro che produrre rifiuti». Per il decano dei baristi nuoresi, insomma, per dare una mano immediata alla categoria, non ci sono molte altre strade: bisogna innanzitutto cambiare il criterio di applicazione della tassa sui rifiuti. «Dico sul serio: o si cambia o si muore. Non scherzo: ci sono alcuni colleghi ai quali minacciano di tagliare l’acqua, perché hanno problemi anche a pagare una bolletta». spiega, Mura, E il tono di voce, d’improvviso, gli si fa più grave.

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