La Nuova Sardegna

Nuoro

Soddu chiude la partita bilancio

di Francesco Pirisi
Soddu chiude la partita bilancio

Il documento è stato approvato, le minoranze votano contro. Assenti due liste della maggioranza

05 dicembre 2020
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NUORO. Nove giorni dopo l’insediamento la seconda giunta Soddu centra l’obiettivo di chiudere la partita del bilancio di previsione, aperta sin dal principio dell’anno. Perché quello approvato ieri mattina dall’assemblea civica è il documento per l’anno in corso, ormai agli ultimi sussulti. L’assessora competente, Rachele Piras, ne spiega i motivi: «Non lo si è potuto fare prima – dice – per l’emergenza Covid e le difficoltà finanziarie croniche. Il Governo, per la verità, ha assegnato agli enti locali un’ultima proroga al 30 ottobre. Il nostro Comune era nel pieno delle elezioni».

I due documenti, il Dup, di programmazione, e il bilancio di gestione, alla fine passano. Gli dà ampio supporto la maggioranza, con i 13 voti dei consiglieri eletti nelle liste “Andrea Soddu sindaco” e Italia in Comune. Mentre sono assenti “Ripensiamo Nuoro” e “Un’altra Sardegna-Un’altra Nuoro”, che attendono un chiarimento politico, per essere stati tagliati fuori dalla giunta. Votano contro le minoranze di Pd, “Progetto Nuoro 20-25”, Lega, Psd’Az e “Ciriaco Offeddu sindaco”.

La posta finanziaria è di 126 milioni di euro.

Quest’anno tra le uscite, le somme per la pedemontana, il verde, la manutenzione di strade ed edifici. L’amministrazione ha deciso di lasciare invariate le aliquote Irpef, Imu e ridurre la Tari. L’assessora del Bilancio chiede al Consiglio che se ne tenga conto. I tempi dell’approvazione e la limitatezza della possibilità dell’esame delle carte riuniscono però le voci contrarie dei gruppi di minoranza, nonostante si vada dalla destra leghista del consigliere Pier Luigi Saiu all’estrema sinistra di Lisetta Bidoni, di “Progetto Nuoro 20-25”. Saiu: «Questo bilancio non ha il sapore del consuntivo, come ha detto l’assessora Piras, ma del ritardo inaccettabile. Ciò vuole dire – sono state ancora le parole di Saiu – che si è operato per un anno con programmazione e gestione prive del consenso del Consiglio comunale».

Saiu poco dopo annuncerà di non prendere parte al voto. Bidoni invece dichiara il primo “no” del nuovo mandato, al sindaco e alla giunta: «Non potrebbe essere diversamente – è il suo pensiero – davanti a un documento che non conosco, con 400 pagine da leggere in un paio di giorni. Rivedendo poi il programma del primo mandato del sindaco – aggiunge – vi si citava un “ufficio radar”, per intercettare programmi e finanziamenti europei: è scomparso. E, così, altri impegni».

Non si discostano i consiglieri comunali Pd, Natascia Demurtas, e Carlo Prevosto. La consigliera: «Non possiamo approvare un documento che appartiene al passato e per il quale non sono stati osservati i termini di legge. Si tratta – aggiunge – dell’ultimo colpo di coda della prima amministrazione Soddu». L’ex candidato sindaco Prevosto: «Un bilancio di previsione che è già un consuntivo non può avere tra i suoi elementi quello della trasparenza. Abbiamo detto di essere per la collaborazione – ha concluso Prevosto – ma a condizione che sia reciproca».

Per il sardista Gianni Poggiu, «non si può aderire a un bilancio di cui non si è stati artefici e non lo si è potuto controllare nella gestIone». Sin qui l’opposizione. La maggioranza consiliare interviene con Giovanna Obinu (lista “Andrea Soddu sindaco”): «L’assessora Piras non si è tirata indietro nel dire le criticità alla base del ritardo di questa approvazione. Inoltre è impegnata ad arrivare al cosiddetto “bilancio sociale”, un documento leggibile da tutti i cittadini». La difesa più articolata sul tema la porta avanti lo stesso sindaco. Ricorda i limiti storici del comune capoluogo, dalle deficienze finanziarie, ai vuoti nell’organico dell’ufficio finanziario, sino alle difficoltà anche per il municipio di quello che ha definito l’annus horribilis. Le parole e le notizie di Soddu vogliono arrivare a convincere, soprattutto la controparte politica, che si va verso tempi meno grami: «Abbiamo, è vero, due accantonamenti da complessivi 1 milione e 200mila euro annui, per ripianare in 30 anni la partita dei residui e in 15 quella dei crediti di dubbia esigibilità. Ma – spiega – vale un piano di rientro concordato con lo Stato e alla fine risolutivo. Molti conti migliorano, a iniziare dalla cassa, che era sotto 9 milioni un anno fa e nel 2020 ha il segno positivo per 7 milioni». Soddu chiede collaborazione: «Non sono tempi – dice – nei quali ci si possa dividere. Da parte mia garantirò le prerogative dei gruppi di minoranza».

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