La Nuova Sardegna

NUORO. Benvenuti al San Francesco, il regno del paradosso. Qui, in uno dei principali ospedali della Sardegna, se doveste avere bisogno di un delicatissimo intervento con la chirurgia robotica trovereste una macchina all’avanguardia con doppia consolle. Ciò che invece non trovereste è il personale per utilizzarla. A nulla serve il primo centro di addestramento della chirurgia robotica -che proprio a Nuoro ha mosso i primi passi grazie a un finanziamento regionale di 455mila euro arrivato – se l’organico di Chirurgia generale è ridotto all’osso.

Tanto all’osso da non consentire neanche l’attività di emergenza urgenza, figuriamoci la chirurgia robotica o l'addestramento degli specialisti. Il primo Centro robotico dell’intera isola rischia così di trasformarsi in un miraggio. E sì che anche la Regione ha investito sul sogno nuorese: dapprima sono arrivate le risorse con fondi vincolati proprio per sostenere la ricerca scientifica, dopo una delibera a fine scorso maggio, ha finanziato il Centro.

Ed ancora c'è stata la stipula di una convenzione tra Ats e Regione che aveva come oggetto il finanziamento per l’acquisto del robot Da Vinci ultima versione. Alla vigilia di Natale la convenzione è stata recepita. Il neonato Centro ha avuto il via libera al finanziamento e ha eseguito con successo già i primi interventi chirurgici. Da allora però tutto si è fermato. Il progetto, che ha come responsabile scientifico e ideatore del progetto il chirurgo e primario, Carlo De Nisco, è legato a un filo. E da Cagliari le risposte tardano ad arrivare. (g.f.)