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Gli notificano i domiciliari e trovano 76 chili di droga

Gli notificano i domiciliari e trovano 76 chili di droga

Silanus, l’allevatore Raimondo Giau è stato arrestato dai carabinieri di Macomer A ottobre, accanto a due quintali di cannabis “legale” aveva 13 kg di marijuana

20 gennaio 2021
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SILANUS. Nel mese di ottobre era finito davanti al giudice, perché accanto all’attività di coltivatore di cannabis autorizzata, ne aveva sviluppato una, illegale. Allora Raimondo Giau, allevatore di 38 anni, aveva patteggiato 2 anni e due mesi per la detenzione di 13 chili di marijuana, che teneva nel casolare a “Locutei”, campagne di Silanus, assieme ad altri 221 chili di canapa sativa “light”. Che tanto “light” però non era, visto che in almeno 80 chili sui 221 sequestrati, la percentuale di Thc, il teatraidrocanbinolo la cui percentuale perché la cannabis sia legale non deve superare lo 0,6 per cento, era di gran lunga superiore: oltre il 9 per cento.

Per questa ragione due giorni fa, i carabinieri di Macomer, della stazione di Silanaus, con i Cacciatori di Sardegna, sono andati a notificargli un ordine di custodia cautelare firmato dal Gip del tribunale di Oristano, Silvia Palmas, su richiesta del sostituto procuratore della Repubblica, Andrea Chelo. Il provvedimento è scaturito proprio dagli esiti delle analisi sulla cannabis sequestrata; la ragione per la quale i carabinieri si sono mossi numerosi era giustificata dal fatto che, visti i precedenti, si è dato corso a una nuova perquisizione, nell’azienda dove Giau ha del bestiame.

La perquisizione ha portato alla luce ben 76 chili di marijuana. Le infiorescenze, giudicate di ottima qualità, erano nascoste nelle pertinenze dell’azienda. Sono finite sotto sequestro, con l’aggravante dell’ingente quantità, e questo per Giau sarà ora un nuovo capitolo che si aggiunge al precedente per il quale è finito agli arresti domiciliari. La marijuana, se collocata nel mercato, avrebbe fruttato un bel gruzzoletto: si calcola che all’ingrosso venga pagata tra i 1200 e i 1500 euro al chilo, il che significa un mancato introito, per Giau, di c irca centomila euro. Altro discorso è al dettaglio, dove i prezzi lievitano sensibilmente.

Quello di ieri è uno dei tanti sequestri compiuti nell’anno appena trascorso dalla Compagnia dei carabinieri di Macomer, coordinata dal maggiore Giuseppe Castrucci. Oltre 1300 i chili di marijuana sequestrati, circa 2400 piante. Un risultato notevole che dimostra come, accanto alla crescita esponenziale del mercato della cannabis “light”, nell’anno del Covid abbia trovato terreno fertile anche l’altra marijuana, quella che supera il Thc consentito. E a giudicare dall’ultimo episodio, non sembra che i coltivatori si scoraggino dai provvedimenti restrittivi. Lo stesso Giau ne aveva avuto uno tre mesi fa, seguito a una condanna.(re.nu.)

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