La Nuova Sardegna

Nuoro

A Tresnuraghes ha riaperto la mostra “L’Alt(r)a Moda”

A Tresnuraghes ha riaperto la mostra “L’Alt(r)a Moda”

TRESNURAGHES. “La riapertura di un luogo della cultura ha un significato profondo in questo periodo di precarietà per tutti: una scommessa per il territorio che deve guardare avanti e ripensare il...

22 gennaio 2021
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TRESNURAGHES. “La riapertura di un luogo della cultura ha un significato profondo in questo periodo di precarietà per tutti: una scommessa per il territorio che deve guardare avanti e ripensare il proprio futuro sotto il profilo sociale, culturale ed economico”. E’ un messaggio di speranza quello di Pier Tonio Pinna e Antonella Unali, curatori della mostra “L’Alt(r)a Moda” ospitata nei locali di Casa Deriu a Tresnuraghes. Una scommessa riuscita, considerato l’ampio risalto dato da media anche nazionali, interrotta nei giorni di massima allerta per il Covid-19.

Ma Pier Tonio Pinna e Antonella Unali non si danno per vinti e, dopo le decisioni del Governo sulla riapertura dei Musei, ancora una volta garantendo tutti i necessari presidi di sicurezza, annunciano che L’Alt(r)a Moda riapre battenti, prorogata fino al prossimo 30 giugno. “In questi mesi di chiusura forzata abbiamo avuto numerose richieste di apertura, alle quali, in accordo con il Comune di Tresnuraghes, abbiamo dato risposta” spiega Pinna.

La mostra, realizzata dalla Cooperativa Musarte è un inedito viaggio nella storia della moda Europea in Sardegna fra XIX e XX secolo che potrà essere nuovamente visitato. Il grande lavoro di allestimento, che ha visto impegnate numerose professionalità e la collaborazione di tante famiglie che hanno messo a disposizione gli abiti d’epoca, non va quindi perduto, con la riapertura che da un segno tangibile della voglia di trovare spazi di normalità, in un’epoca travagliata dal necessario distanziamento. “Per questo motivo si è deciso di prorogare l’apertura, originariamente prevista fino al 31 dicembre 2019: per permettere a tutti di godere di un progetto inedito e di grande importanza culturale per la Sardegna” conclude Pier Tonio Pinna. (al.fa.)



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