La Nuova Sardegna

Nuoro

Lanusei, bene il vax-day: vaccinati 2000 “fragili”

di Giusy Ferreli
Lanusei, bene il vax-day: vaccinati 2000 “fragili”

Qualche attesa e assembramento, ma l’operazione messa in campo dalla Assl ha centrato l’obiettivo

09 aprile 2021
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LANUSEI. L’Ogliastra dichiara guerra al Covid 19 con un’intera giornata dedicata alla vaccinazione di 2160 persone “fragili”. Una giornata che inizia presto. Sono in tanti a presentarsi in anticipo all’appuntamento di Lanusei, e qualcuno inizia a spazientirsi, ma alla fine le operazioni partono come da tabella di marcia. Alle nove meno un quarto, con un piglio da generale di corpo d’armata, l’assessora ai servizi sociali Sandra Aresu, all’impianto sportivo di Lixius in veste di responsabile del cup della Assl, dirige i primi ingressi verso la struttura. «Chi deve fare la seconda dose? Chi è prenotato per le nove meno un quarto ?» chiede a voce alta per sovrastare il brusio. Rispondono a decine: sono quelli che vengono chiamati “soggetti fragili”, pazienti con patologie invalidanti e quindi particolarmente a rischio. La coda avanza, tra qualche assembramento di troppo e qualche mugugno per l’attesa che talvolta si fa davvero lunga, soprattutto per chi ha dovuto percorrere centinaia di metri a piedi. I più impazienti, già provati dalla ricerca di un parcheggio, borbottano ma non rinunciano. Chi non fa una piega è un’anziana coppia di Ilbono, Vincenzo e Rosanna Ibba. Entrambi diabetici sono stati chiamati dal cup. «Io a dire il vero avevo qualche perplessità ma mi sono decisa e sono qua», dice la moglie. Il copione si ripete ogni ora per 200 persone. Si procede a scaglioni sino al portoncino d’ingresso della struttura sportiva dove si trovano le postazioni per la compilazione del questionario che accompagna il consenso informato. Ad assistere le centinaia di persone nell’anamnesi, anche due medici in pensione: l’ex responsabile del laboratorio analisi dell’ospedale, Anna Deidda, e l’ex medico di famiglia Raffaele Sestu. «Siamo qui perché ci sembrava giusto dare un contributo in questo frangente particolarmente drammatico per la nostra comunità» è il loro commento. Il colloquio sullo stato di salute dura pochi minuti. Qualche metro più in là ci sono le sedie dove si attende , più o meno a lungo, la chiamata dalle postazioni nelle quali infermieri e medici preparano le siringhe con il siero Pfizer. Si va avanti per ore. La tensione prima e la stanchezza poi si fanno sentire. Eppure, l’infermiera Alice Monni continua a inoculare il preparato con fare rassicurante. L’iniezione dura un istante. «Fatto. Può andare», dice con un sorriso che si indovina sotto la mascherina e restituisce tranquillità. Il tran tran di una giornata complicata va avanti sino al pomeriggio inoltrato quando la squadra messa in campo dal Nostra signora della Mercede – una trentina di persone più i volontari – depone le armi di questa singolare guerra contro il virus che ha stravolto l’esistenza di tutti. «C’è stato qualche problema ma abbiamo centrato l’obiettivo. Questa è l’unica maniera per sconfiggere la pandemia», dice il sindaco Davide Burchi arrivato di buon mattino al Lixius. Alla fine l’obiettivo – duemila fragili vaccinati – è raggiunto. Da ieri in Ogliastra ci sono duemila persone che non si ammaleranno di Covid o, se succederà, si ammaleranno in forma meno grave.

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