La Nuova Sardegna

Nuoro

Omaggio a Bore Muravera sindacalista e uomo di lettere

Omaggio a Bore Muravera sindacalista e uomo di lettere

NUORO. Un mese fa scompariva a Orgosolo Salvatore Muravera, ex consigliere regionale col Pci e sindaco del paese. In parrocchia oggi la messa di suffragio, che unirà idealmente familiari, amici e...

01 maggio 2021
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NUORO. Un mese fa scompariva a Orgosolo Salvatore Muravera, ex consigliere regionale col Pci e sindaco del paese. In parrocchia oggi la messa di suffragio, che unirà idealmente familiari, amici e compaesani nel ricordo di “Bore”, così com’era conosciuto a Orgosolo e negli ambienti in cui ha operato. Ottantasei anni compiuti e una salute che si era fatta malferma, di Muravera si sente soprattutto il vuoto umano: «Una persona di valore, scrupolosa, e di una modestia unica, nonostante gli incarichi di rilievo e la popolarità di cui ha sempre goduto», ricorda il sindacalista Angelino Marroccu, che con Muravera ha condiviso la militanza nel Pci e il lavoro nel direttivo dei pensionati della Cgil. La prima attività di Muravera è quella di docente di Lettere nella scuola di Orgosolo, di cui sarà anche preside. Va di pari passo l’impegno e la passione per la politica, esercitata già nei gruppi giovanili del paese natale, nelle stagioni della lotta di Pratobello e della solidarietà a chi nel mondo si batteva contro le dittature e per la libertà. Nel 1974 arriva in Consiglio regionale, col Partito comunista, abbracciato dopo alcuni anni nel Psiup. Seguono gli incarichi a capo del comitato di gestione dell’ex Usl di Nuoro e poi nel sindacato. «Negli incarichi che gli sono stati affidati – aggiunge ancora Marroccu – ci ha messo sempre equilibrio e saggezza. Credo siano i valori che lascia in eredità alle nuove generazioni». Il pubblico nuorese lo ricorda anche per il suo impegno nella ricerca storica e la passione per la poesia, a iniziare da quella sarda, che conosceva e amava declamare: «Il tutto vissuto con semplicità e, ripeto, modestia, nonostante la sua fosse una cultura che andava in profondità», chiude Angelino Marroccu, interpretando il pensiero degli amici di Bore, “compagni” e no. (f.p.)

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