La Nuova Sardegna

Nuoro

Borgo ospitale, Noragugume concorre

di Alessandra Porcu
Borgo ospitale, Noragugume concorre

Il paese si candida al progetto. Zaru: «L’idea è favorire la crescita sostenibile»

16 maggio 2021
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NORAGUGUME. Anche Noragugume è candidato a diventare “Borgo ospitale”. «Si tratta di una vera e propria sfida per la nostra comunità – spiega il sindaco, Rita Zaru – Il progetto integrato è di quelli ambiziosi. Frutto di una lunga fase di confronto con l’assessorato regionale del Turismo, dell’Artigianato e del Commercio il cui obiettivo è trasformare i piccoli centri della Sardegna e le sue comunità in destinazioni umane, culturali, produttive e ambientali. L’idea è quella di favorire una crescita sostenibile sulla base delle potenzialità locali».

Diversi i punti di forza sui quali il paese del Marghine è deciso a scommettere. Innanzitutto il cibo. La tradizionale agro-pastorale è ricca e variegata, a cominciare dai formaggi. «Ne abbiamo di diversi tipi – sottolinea il primo cittadino, – Penso, ad esempio, a s’urte che dopo essere diventato filante viene unito alla semola per dar vita a degli gnocchetti fatti in casa. Anche la pasta fatta in casa figura tra le nostre specialità. Penso, ad esempio, a sas origas de padre dalla classica forma schiacciata e arrotondata che, a seconda dei gusti, può essere condita col sugo di agnello o di altre carni». E poi c’è su mazzamurru. Piatto povero. Identitario. Ottenuto dal riuso del pane raffermo bagnato nel brodo di pecora e condito con formaggi o sugo. Non poteva mancare nella bertula dei pastori. Le loro bisacce contenevano sempre questo alimento, ottimo per nutrirsi durante la transumanza.

Ma nei lunghi periodi in cui gli allevatori erano costretti a stare lontano da casa per badare al bestiame, portavano con loro anche i dolci tipici, fatti col fico d’india. Si conservavano per molto tempo e potevano essere consumati insieme a ceci e pane. «Oltre che di pascoli le nostre campagne sono ricche di nuraghi, dolmen e menhir – precisa Rita Zaru – Una volta censiti potrebbero far parte di un apposito circuito. Proprio come accadrà all’antica casa aragonese, destinata a trasformarsi nell’albergo del pellegrino. Ospiterà i viandanti del cammino di San Giacomo». Il “Borgo ospitale” avrà chiaramente bisogno di un tutor. Una guida turistica che accompagni i visitatori alla scoperta di Noragugume. «Puntiamo ad accoglierne quanti più possibile. C’è tanto da conoscere e realizzare. Ci stiamo impegnando per offrire ai nostri giovani la possibilità di restare. Di crearsi un futuro nella loro terra. Nel paese dove sono cresciuti. L’auspicio – sottolinea Rita Zaru – è che la Regione garantisca un sostegno costante e che i sogni possano diventare realtà».



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