L’arte sulle tracce di Grazia Deledda
Disegni, tele e sculture di Diego Asproni in mostra nei luoghi del Premio Nobel
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NUORO. Dal santuario di Santu Frantziscu di Lula a su Meraculu di Bitti, da Gonare, tra Orani e Sarule, a Su Remediu di Orosei fino a Baluvirde, a Nuoro. Sono le cinque tappe previste dell’anteprima itinerante di “Grazia Deledda chin nois”, la mostra di Diego Asproni che a metà estate sarà allestita per cinque giornate di fila «in un’area di bellezza del centro Sardegna», annuncia lo stesso artista. «Ho deciso di rendere visibile il mio lavoro partendo da questi luoghi – sottolinea –. In ognuno di questi spazi, in giorni diversi per il tempo di una mattina tra maggio e giugno, verranno esposti grandi disegni e alcune tele, assieme ai testi della scrittrice». Un progetto, dunque, pensato per ricordare la figura della scrittrice sarda Premio Nobel, nel 150° anno della sua nascita. «Nel 2017 organizzando una mia mostra a Baluvirde-Nuoro, avevo scoperto l’attualità della sua scrittura – spiega ancora Diego Asproni –. Per diverso tempo ho dunque lavorato seguendo i personaggi, gli ambienti e i sentimenti del suo popolo in lotta per la sopravvivenza». I disegni, le tele e le sculture realizzati in questi anni, sono ambientati nelle località descritte da Grazia Deledda nei suoi libri. «Partimmo a cavallo, in una bellissima aurora di maggio... Cominciammo a scendere per i sentieri di Valverde... L’Orthobene s’allontanava coi suoi dolci clivi boscosi... La visione è meravigliosa: il mondo è più lontano... Ma, poco dopo, mi richiama alla realtà... Siamo nel così detto bacino mineralogico di Lula» scriveva Deledda nel 1896. «Custu est su chi iscriet una pitzinna nugoresa a sa fine de su 1800 – ha messo in evidenza Asproni nell’anteprima luvulesa di Santu Frantziscu, lo scorso 5 maggio –. Sono pessamentos mannos, modernos, galu vonos oje, colatos 125 annos». A questa ragazza, che mostra sentimenti di umanità e amore infinito per il suo popolo, «est dedicatu custu travagliu meu» chiude l’artista di Bitti. Un lavoro, il suo, un progetto che si muove lungo lo stesso cammino, gli stessi luoghi di Grazia Deledda. (l.p.)