La Nuova Sardegna

Nuoro

Eredità Rocca in tribunale: "I beni alla figlia, niente ai Dore"

La casa di Gavoi dove avvenne il delitto
La casa di Gavoi dove avvenne il delitto

La causa che vede coinvolti i familiari del dentista che uccise la moglie Dina. La proposta transitoria bocciata dagli avvocati della tredicenne che dovrebbe entrare in possesso dei beni a 25 anni

10 giugno 2021
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NUORO. La due sorelle e la madre di Francesco Rocca, il dentista di Gavoi condannato all'ergastolo come mandante dell'omicidio della moglie Dina Dore avvenuto nel marzo 2008, hanno avanzato una proposta transativa nell'udienza oggi 10 giugno nel tribunale civile di Nuoro davanti alla giudice Tiziana Longu, sulla causa intentata dalle tre donne contro il congiunto con l'obiettivo di «spogliarlo» dei beni di cui è ancora titolare.

Un'astuzia, però, secondo gli avvocati Massimo e Roberto Delogu che rappresentano la famiglia di Dina Dore e le avvocate Annamaria Busia e Francesca Calabrò che tutelano gli interessi della figlia 13enne di Rocca, con la quale si vorrebbe evitare di rendere i beni del loro congiunto aggredibili dai Dore, beneficiari di una provvisionale dopo la condanna, e dalla stessa figlia minorenne, per il cui risarcimento è in corso un'altra causa civile. La proposta avanzata oggi è di intestare tutti gli immobili alla 13enne, conservando però l'usufrutto fino al compimento del 25/o anno.

Quegli immobili che sarebbero stati intestati al dentista secondo un patto fiduciario con i genitori di Rocca, dovrebbero rientrare nell'asse ereditario della famiglia: le tre donne sostengono infatti di aver speso la quota-parte ereditaria per pagare gli avvocati e onorare altri debiti del dentista, per una cifra di circa 800mila euro e quel che resta dovrebbe andare a loro. Si sono anche offerte di pagare gli studi alla ragazza, chiedendo però l'abbandono della causa e del pignoramento promosso dalla famiglia Dore per il pagamento della provvisionale.

I difensori della famiglia di Dina Dore hanno chiesto alla giudice un rinvio dell'udienza per poter valutare la proposta, la cui data sarà comunicata a stretto giro. Le avvocate Busia e Calabrò, nell'interesse della 13enne e della zia Graziella Dore, a cui la ragazza è stata affidata, hanno dato vita anche a un terzo procedimento civile, notificando l'atto di citazione anche per gli arretrati del mantenimento, quantificati in 58mila euro, e per il riconoscimento d'ora in avanti dello stesso. La prima udienza, che si terrà davanti al giudice Salvatore Falzoi, è prevista per il 28 settembre. (ANSA).

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