La Nuova Sardegna

Nuoro

La moda del passato a Villa Piercy

di Federico Sedda
La moda del passato a Villa Piercy

Bolotana. Una mostra di abiti dell’800 e del ’900 nella casa immersa nei boschi 

11 agosto 2021
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BOLOTANA. Prima la presentazione, la settimana scorsa, del libro “Berritas, ragas e & bunnedhas” di Rina Manca (Carlo Delfino editore), poi l’inaugurazione della mostra intitolata "Mode e abiti tradizionali nella Sardegna del ’800 e del ’900". Il tutto nello splendido scenario della biblioteca ottocentesca di villa Piercy, a Badde Salighes, sui monti di Bolotana. L’iniziativa, curata dall’agenzia Ecoturimo Sardegna di Bettina Uda e dalla Pro Loco di Bolotana presieduta da Raffaele Foddis, in collaborazione con Carlo Delfino e Rina Manca e con la partecipazione dell’associazione Benjamin Piercy presieduta da Mario Bussa, è una delle numerose manifestazioni culturali che, in questi mesi estivi, nel rispetto delle norme anti-Covid, hanno fatto di villa Piercy uno dei principali riferimenti del turismo culturale dell’isola.

La mostra, allestita nel seminterrato della villa, potrà essere visita per tutto il mese di agosto nelle giornate di sabato e domenica. Un evento accolto con interesse dai turisti e visitatori considerato che le presenze, nel giro di una settimana, sono già state diverse centinaia. L’iniziativa rappresenta anche l’occasione per visitare il parco e la villa immersa nel bosco, storica residenza dell’ingegnere gallese, Benjamin Piercy, costruttore alla fine dell’Ottocento delle ferrovie della Sardegna. «La mostra – sottolinea Bettina Uda, guida turistica e animatrice culturale – è un interessante percorso storico ed etnologico sull’evoluzione del modo di vestire in Sardegna, che parte dall’ Ottocento e arriva sino ai nostri giorni. Nelle sale della villa è ricostruita anche la storia dei personaggi della famiglia Piercy che hanno descritto, con i loro occhi di inglesi, il mondo pittoresco degli abiti sardi tradizionali».

In evidenza soprattutto i costumi d’epoca della Sardegna che rappresentano, con i loro ornamenti, i valori etnici e identitari che hanno attraversato due secoli. «Nella mostra – spiega Bettina Uda – sono esposte anche fotografie delle varie epoche tratte dalla ricerca di Rina Manca, a cui si affiancano foto messe a disposizione da alcune famiglie di Bolotana». Tra i costumi sardi esposti, suscita particolare emozione quello di Silanus, non solo per il ricco ornamento, ma soprattutto perché è stato indossato l’ultima volta da Diana Morittu: la giovane silanese, diplomata alla ragioneria di Macomer, morta a febbraio del 2021, che, nonostante l’avanzare della sua malattia, non rinunciava a indossare il costume per rappresentare il suo paese nelle sfilate. «Diana – ricorda Bettina Uda – avrebbe voluto visitare anche villa Piercy». Purtroppo non ha fatto in tempo.

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