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Non c’è posto in Medicina: 86enne finisce in Pediatria

di Giusy Ferreli
Non c’è posto in Medicina: 86enne finisce in Pediatria

Lanusei. Al Nostra Signora della Mercede continuano i disagi legati alle carenze Anziano viene provvisoriamente sistemato nel reparto dedicato ai neonati

30 settembre 2021
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LANUSEI. Nel reparto di Pediatria dell’ospedale di Lanusei, sul quale pende ancora la spada di Damocle della chiusura per la cronica carenza di specialisti, lo straordinario cerchio della vita arriva a una sintesi perfetta. Nella notte tra martedì e mercoledì un anziano paziente è stato “appoggiato” al servizio destinato all’assistenza ospedaliera dei più piccoli.

Lo ha deciso, vista la mancanza di letti disponibili in Medicina, la direzione sanitaria del Nostra signora della Mercede. Per questa ragione, l’uomo, un 86enne con problematiche internistiche, nel cuore della notte è arrivato in Pediatria. E lì il paziente è rimasto anche in mattinata, in attesa di poter tornare nel suo reparto d’origine.

Questa vicenda, di per sé non particolarmente grave, testimonia tuttavia la condizione in cui si trova l’ospedale ogliastrino perché si somma ad una lunga serie di criticità, a quanto pare non solo sul fronte dell’organico.

L’emergenza al Nostra signora della Mercede, a parte qualche eccezione, riguarda l’operatività di quasi tutte le unità. La mancanza di medici continua ad essere il problema principale e non riguarda solo la Pediatria, il Pronto soccorso o l’Ortopedia.

Un esempio su tutti: Anestesia e rianimazione. Il reparto che pure sino a pochissimo tempo fa lavorava con una buona copertura dell’organico ha dovuto confrontarsi con il recentissimo trasferimento di due specialisti.

Attualmente a fronte delle 14 unità previste ce ne sono 12. Di queste, due sono in comando temporaneo dall’ospedale Brotzu, il loro contratto scadrà a dicembre e non sarà rinnovato. Altri due medici sono specializzandi e, per questioni contrattuali, non possono lavorare in corsia se non affiancati da uno specialista strutturato. Facile immaginare, dunque, che, senza l’arrivo di altri rianimatori, presto tutti i nodi verranno al pettine anche nel servizio che ha garantito un altissimo livello assistenziale, curando pazienti provenienti da tutta l’isola, in particolare nei periodi di maggiore recrudescenza del Covid 19. Quale sarà la sorte dell’ospedale Nostra signora della Mercede se lo chiedono gli amministratori comunali del territorio che, nei giorni scorsi, hanno inviato un documento all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, con la richiesta di interventi concreti. Nuovi concorsi e incentivi economici sono le soluzioni prospettate dalla conferenza sociosanitaria che attende risposte immediate.

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