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Processo a badante infedele Il teste: «Ripresa dai video»

Processo a badante infedele Il teste: «Ripresa dai video»

NUORO. Nuova udienza ieri mattina del processo per la presunta badante infedele di Lula, accusata di aver prelevato dal conto dell’anziana che assisteva, circa 7mila euro. Ieri è stato sentito in...

03 novembre 2021
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NUORO. Nuova udienza ieri mattina del processo per la presunta badante infedele di Lula, accusata di aver prelevato dal conto dell’anziana che assisteva, circa 7mila euro. Ieri è stato sentito in aula Francesco Viola che dopo la denuncia presentata da Maria Grazia Ladu, (parte civile con l’avvocato Basilio Brodu) si era occupato delle indagini. «La pensionata che viveva da sola – ha detto il teste – lamentava la sparizione dal proprio conto di soldi attraverso diversi prelievi di cui non ne riconosceva la paternità, fatti allo sportello postale con l’utilizzo del Banco posta a le i intestato. I prelievi erano stati fatti da settembre 2019 a dicembre dello stesso anno. Una volta ricevuta la querela – ha continuato Viola – e verificato la lista movimenti, avevamo verificato l’impianto di videosorveglianza dell’ufficio postale, che non funzionava. Perciò avevamo fatto riferimento alle telecamere della caserma. Delle immagini relative in quell’arco temporale, erano state sovrascritte. Eravamo riusciti, però, a risalire all’ultimo prelievo fatto il 20 dicembre 2019». Stando alla racconto del testimone in quella giornata due persone avevano fatto prelievi. Alle 9 e 8 minuti, allo sportello era c’era una figura alta e snella, compatibile con la badante della signora Ladu. Ad avvalorare la tesi degli inquirenti la presenza di un’auto di colore grigio, una Opel simile a quella dell’imputata, che sostava a poca distanza dall’ufficio postale e della quale si conosceva anche il numero di targa. Durante il controesame, l’avvocato Emilia Fois, difensore dell’imputata, ha chiesto al teste se avesse fatto accertamenti più approfonditi per avere la certezza di chi fossero le due persone riprese davanti allo sportello dell’ufficio postale. «Avete mai fatto un confronto tra i soggetti ripresi dalle telecamere e i familiari della persona offesa?» ha aggiunto l’avvocato. «No, nessuno» ha risposto il maresciallo. Prossima udienza il 15 febbraio. (k.s.)

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