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Nuoro

Conta dei danni dopo il diluvio: decine le aziende in ginocchio

di Sergio Secci
Conta dei danni dopo il diluvio: decine le aziende in ginocchio

Siniscola e Posada, sindaci pronti a dichiarare lo stato di calamità naturale per risarcire le persone  Farris: «Situazione allarmante. Mai visto cadere una quantità d’acqua così copiosa in breve tempo»

18 novembre 2021
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SINISCOLA. Inizia la conta dei danni dopo il nubifragio che nel primo pomeriggio di martedì si è abbattuto su alcuni centri della costa orientale. A patire i maggiori di disagi il territorio di Siniscola dove si sono registrati numerosi allagamenti, soprattutto nella frazione di la Caletta, con fiumi d’acqua provenienti da Montelongu che si sono riversati nel centro abitato inondando i piani bassi delle case e bloccando in auto numerosi automobilisti, che non hanno avuto il tempo di mettersi al riparo. Smottamenti, crolli e gravi disagi anche nelle campagne, con ponticelli spazzati via dalla furia delle acque, strade distrutte e allevatori impossibilitati a raggiungere gli ovili.

«Una situazione davvero allarmante – dice il sindaco della cittadina baroniese Gianluigi Farris –. Mai avevo visto cadere una quantità d’acqua così copiosa in breve tempo. Il pluviometro presente a Sant’Efisio, ha fatto registrare oltre 116 millimetri di pioggia e in pochi istanti, le strade si sono trasformate in fiumi, rendendo pericolosa la circolazione».

Dal Comune è arrivato subito l’invito alla cittadinanza a restare in casa, e le strade che portano a La Caletta, sono state subito chiuse al traffico. Vigili del fuoco, Corpo forestale, barracelli, Protezione civile e uomini dell’agenzia Forestas, sono subito intervenuti ognuno per le proprie competenze, mentre polizia e carabinieri presidiavano le strade ed è scattato il monitoraggio delle zone più a rischio.

I maggiori pericoli si sono registrati a La Caletta dove dieci persone hanno ricevuto l’aiuto dei vigili del fuoco per riuscire a raggiungere le proprie abitazioni. Numerose le attività commerciali che hanno subito danni, e non si contano le case invase dall’acqua nella parte bassa dell’abitato, soprattutto nel rione prospiciente piazza dei Mille. Per la pioggia abbondante fino a tarda notte, lo stato di allerta è rimasto elevato fino all’alba di ieri e solo in mattinata la situazione è tornata alla normalità.

«Stiamo effettuando un controllo per quantificare i danni – spiega ancora il sindaco Farris –. Sappiamo di smottamenti di varie strade e ponticelli portati via, perciò chiediamo a chi abita in campagna o ha aziende agricole di avere ancora un po’ di pazienza. Siamo pronti ad intervenire per ripristinare la viabilità non appena le condizioni meteo ce lo permetteranno».

Danni e disagi sono stati registrati anche a Posada, Torpè e Lodè. Nel primo centro numerosi i problemi alla circolazione stradale con l’acqua che ha invaso la carreggiata lungo la Statale 125, in località Abbaia, e sulla provinciale per La Caletta nella borgata di Montelongu. A Torpè, problemi nella parte bassa del paese con le strade impraticabili per l’acqua arrivata da Monte Nurres. Nessun pericolo invece dalla diga. Allagamenti importanti anche nella borgata di San Giovanni di Posada e di Paul’e mare.

«Nell’invaso, martedì sera c’erano appena 5 milioni di metri cubi defluiti regolarmente a valle – dice il presidente del Consorzio di Bonifica Ambrogio Guiso –. La diga era semivuota in quanto stiamo facendo del lavori e a monte e piovuto poco quindi non sono nemmeno previste importanti ondate di piena. Apprensione ieri sera con le forti piogge abbiamo avuto nuovamente problemi in alcune vie urbane con timori di allagamenti delle case. Molte case di campagna sono state completamente distrutte – aggiunge Guiso –. Ingenti i danni alle aziende agricole e alle produzioni. Ci dispiace, invece, che alcuni organi di stampa abbiano fatto allarmismo sul pericolo diga. Nell’invaso ora – conclude il presidente del Consorzio – ci sono 15 milioni di metri cubi, si sta scaricando regolarmente e non c’è nessun pericolo a valle».

Scuole chiuse ieri a Sinicola, Torpè e Posada, mentre sia il sindaco Gianluigi Farris che il collega di Torpè, Martino Sanna, hanno annunciato che non appena avranno stilato la lista dei danni, che ammontano a centinaia di migliaia di euro, dichiareranno lo stato di calamità naturale, vista l’eccezionale intensità della pioggia che ha interessato l’intero territorio baroniese.

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