La Nuova Sardegna

Nuoro

Il formaggio Maimone di Olzai trionfa agli Italian awards

Michela Columbu
Il formaggio Maimone di Olzai trionfa agli Italian awards

Nuovo riconoscimento per il pecorino prodotto dall’azienda Erkìles. Il titolare Curreli: «Sperimentazione fortunata con l’utilizzo del caglio vegetale»

20 novembre 2021
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OLZAI. È di Olzai il miglior formaggio stagionato oltre 24 mesi per il prestigioso concorso Italian cheese awards 2021. Arriva nel paese del rio Bisine grazie all’azienda Erkìles che produce il pecorino “Maimone”, «risultato di uno studio e perfezionamento lungo 11 anni – ha commentato emozionato il titolare dell’azienda, Giovanni Agostino Curreli, al momento del ritiro del premio –. Come un bambino che dev’essere accudito e cui non si deve mai far mancare nulla, anche questo formaggio è nato e cresciuto così». Come per la notte degli Oscar, durante una sontuosa cerimonia, anche per la categoria stagionato 24 mesi, ci sono state le nomination con quattro formaggi a contendersi la statuetta. Sfida tra Sardegna e Emilia Romagna, anzi, tra la Barbagia e la regione del formaggio vaccino per eccellenza: il parmigiano reggiano di due importanti realtà produttive (“Parmigiano Reggiano vacche rosse” dell’azienda Gennari e “Vacche rosse razza reggiana” del caseificio I sapori delle Vacche Rosse).

Per la Sardegna in lizza, oltre al pecorino Maimone, anche il Fiore sardo dop dell’ollolaese Salvatore Bussu, la cui azienda pluripremiata solo qualche giorno fa brillava ai World cheese awards tenutisi in occasione dell’Asturias paraìso natural international cheese festival 2021.

A Cittadella, in provincia di Padova, erano presenti infatti le migliori eccellenze casearie d’Italia, con una caratteristica che le accomunava tutte: latte e caglio utilizzati devono essere 100% italiani. Ma il caseificio Erkìles portava in dote rispetto ai concorrenti una diversa peculiarità, che probabilmente ha convinto la giuria: Maimone, chiamato così come richiamo alla maschera tradizionale olzaese «simbolo di fertilità», ha spiegato Giovanni Agostino Curreli, fa parte di una linea di formaggi a caglio vegetale. Linea ideata oltre dieci anni fa grazie all’impegno e alla passione del tecnico casaro Bastianino Piredda di Nulvi che ha affiancato l’azienda olzaese in questa fortunata sperimentazione. «Questo ha dato origine a una produzione di formaggi pecorini di nicchia che seguono una linea commerciale anche estera – spiega Curreli – e grazie ai quali la nostra azienda è stata più volte premiata in diversi concorsi regionali e nazionali». Premi che vanno ad infoltire una lista sempre più numerosa per la Barbagia di Ollolai che parla di vere e proprie eccellenze del gusto, dell’artigianato e del mondo artistico: nell’ultima settimana oltre a Curreli a Olzai, e Bussu a Ollolai, sono arrivati il premio a Paolo e Francesco Modolo di Orani per l’abito da sposo più bello d’Italia, e i premi al XVIII Concorso Biennale di Composizione e Armonizzazione di Verona al Coro Eufonia di Gavoi.

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