La Nuova Sardegna

Nuoro

Orani, Lionora torna nei boschi tra i lecci di Monte Gonare

di Luciano Piras
Orani, Lionora torna nei boschi tra i lecci di Monte Gonare

Rimessa in libertà l’astore femmina recuperata e curata a Bonassai. Era stata trovata moribonda a dicembre dal fotografo naturalista Marco Lutzu

20 gennaio 2022
2 MINUTI DI LETTURA





ORANI. Lionora è tornata nei boschi di casa sua, libera e fiera, agile come sempre tra i lecci e le roverelle di Monte Gonare. Pronta, ancora una volta, a puntare le prede che Madre natura le offre, svolazza da una parte all’altra nella zona di Lithos riassaporando il profumo del vento che soffia tra il Gennargentu e il Supramonte. Qui l’orizzonte è uno spettacolo: guardi da una parte e spunta il Tuttavista di Galtellì, guardi dall’altra parte e ammiri il monte Ortobene; giù in fondo c’è persino il mare di Orosei che fa festa con Lionora. Lionora: un magnifico esemplare femmina di astore sardo-corso, Accipiter gentilis arrigonii. Lionora è stata recuperata da Marco Lutzu, lo scorso dicembre, salvata dai veterinari di Bonassai, e rimessa in libertà, ieri mattina da Bruno Moro, comandante della stazione del Corpo forestale di Orani.

Fotografo naturalista, profondo conoscitore della fauna e della flora come pure dei sentieri più nascosti delle campagne sarde, Lutzu aveva trovato l’astore femmina dentro un pollaio: «Aveva una lacerazione al gozzo dovuta sicuramente al combattimento per catturare un gallo. Chiaro che ad avere la peggio è stato il gallo» racconta il fotografo di Orani. Da qui l’idea di ribattezzare la guerriera dei boschi con il nome “Lionora”, in omaggio a una grande donna sarda, Eleonora d’Arborea, sovrana illuminata, giudicessa ambientalista ante litteram non soltanto in Sardegna ma nell’intero Vecchio Continente. Classe 1966, già noto per i suoi scatti carichi di emozioni, pluripremiato nelle più svariate occasioni, Marco Lutzu ha subito contattato la stazione Forestale del paese. Lionora è stata così affidata alle cure degli specialisti del Carfs di Bonassai, il Centro per il recupero della fauna selvatica ferita. Immediato il ricovero nella clinica zooiatrica. «Dopo averle ricucito il gozzo, Lionora è stata rimessa in forze. È guarita perfettamente ed ora eccola qui: Lionora è tornata a casa, pronta a riprendersi i suoi boschi» va avanti Lutzu mentre l’ispettore superiore Moro sta per liberare l’astore. Due uomini orgogliosi e felici, Marco Lutzu e Bruno Moro, davanti alla regina guerriera che torna libera nel suo regno di Monte Gonare. La vita, insomma, ricomincia proprio da Lithos, nomen omen, per questo rapace elegante specializzato nella caccia in ambienti boschivi. Il toponimo Lithos ha un etimologia che affonda le sue radici nel termine “Littu” (lo dice l’antico Condaghe di San Michele di Salvenero, Ploaghe). “Littu” in sardo significa “boscaglia, bosco fitto”. Ossia: il regno dei boschi di Lionora.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La lotta al tabacco

Un sardo su tre fuma e i divieti sono ancora blandi

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative