La Nuova Sardegna

Nuoro

I violini del liutaio Gungui alla conquista del mondo

di Renato Brotzu*
I violini del liutaio Gungui alla conquista del mondo

L’artigiano di Oliena protagonista a Firenze tra i grandi della Scuola toscana

30 gennaio 2022
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Sono stato sempre attratto e affascinato dalla raffinatezza artistica di molti artigiani sardi nel campo dell’oreficeria, della ceramica, della tessitura, dell’ebanisteria e della coltelleria. È un mondo dove si mescolano creatività, talento e manualità. Qualche anno fa ho conosciuto a Firenze un ragazzo sardo che risiede da circa 20 anni nella città toscana: si chiama Daniele Gungui, classe 1983, mamma di Oliena e babbo di Mamoiada. Mi ha impressionato la sua storia personale: ha frequentato le scuole, elementare e media, a Lanusei (dove la mamma si era trasferita per lavoro). E in questo periodo ogliastrino ha manifestato da subito la sua predisposizione artistica. Intuendo questa attitudine il padre, a 12 anni, lo iscrisse a sorpresa ad un corso tenuto da un maestro ebanista, Alfio Sulis di Escalaplano. Tornato a Oliena, con la sua famiglia, frequenta l’Istituto d’Arte a Nuoro nella sezione Architettura, ebanisteria e arredamento, dove apprende anche l’arte dell’intaglio sotto la guida di Tottore Dettori, un maestro stimato. In questo periodo realizza decine di cassapanche per un noto negozio di artigianato di Nuoro.

Terminati gli studi superiori si iscrive a Firenze nella facoltà di Architettura, corso di laurea di Disegno industriale. A vent’anni volendosi mantenere agli studi decide di lavorare e studiare e inizia la sua collaborazione con la Bottega artigiana fiorentina, una bottega di ebanisteria molto rinomata che collabora con prestigiosi studi di architettura e realizza mobili e arredi per una clientela selezionata e facoltosa. A questo punto Daniele lascia gli studi e lavora a tempo pieno nella Bottega che riconoscendo le sue qualità e serietà gli affida lavori importanti. Comincia un’esperienza internazionale che lo porterà a eseguire lavori in Svizzera, Spagna, Stati Uniti (soprattutto a New York), Parigi, Mosca, San Pietroburgo e a lavorare in collaborazione con architetti e artisti. Nella sua continua volontà di perfezionarsi e di percorrere nuove strade, nel 2016 viene a conoscenza di un corso di liuteria organizzato dalla Scuola di liuteria Toscana. Prende informazioni più dettagliate e ne rimane folgorato e, considerato che si svolge in orario serale, si iscrive. Daniele nella scuola viene seguito da due maestri: Francesco Algieri e Roberto Peregalli e si appassiona così tanto che nella sua casa di Firenze – dove nel frattempo ha messo su famiglia, sposando una ragazza di Oliena e crescendo due bellissimi figli – trasforma una soffitta in un laboratorio di liuteria. Accentra la sua attenzione esclusivamente sui violini e inizia la ricerca sui legni per realizzarli. La stragrande maggioranza dei violini vengono costruiti con abete proveniente dalla Val di Fiemme in Trentino e alcune parti accessorie in acero o pioppo. Daniele con scrupolo e pignoleria studia i tempi di stagionatura del legno, fondamentale per la qualità del suono. Dal taglio devono passare minimo 2-3 anni, fino a 10 anni. Oltre alla stagionatura è importante che il legno subisca forti escursioni termiche. Questi accorgimenti ne determinano l’acustica ed estensione del suono. Nel 2017 Daniele consegue a pieni voti il diploma di liutaio. Dopo, la Scuola di liuteria Toscana, riconoscendo il suo talento, gli chiede di continuare la collaborazione e nel 2019 realizza il suo primo violino (per il quale gli viene conferito il premio “Miglior primo violino”).

Nel 2021 ha cominciato la realizzazione del suo quinto violino. Tutti i violini realizzati vengono testati dalla scuola che esegue su ogni strumento una valutazione qualitativa e poi accompagna i suoi allievi più talentuosi nella ricerca della migliore collocazione e vendita degli strumenti. Ho avuto la fortuna di assistere, nella Scuola di liuteria, al momento della prova del suono su due violini realizzati da Daniele. La prova è stata eseguita da una violinista di esperienza internazionale che ha espresso un giudizio lusinghiero sulla qualità del suono e sull’estetica e rifinitura degli strumenti. Davanti a tutto questo Daniele ha mantenuto una contenuta emozione, schermendosi e mostrandosi per quello che è: un maestro, un artista, un giovane talento anche di modestia e umiltà.

*fotografo e naturalista

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