L’ex Esit passa al Comune di Nuoro: sarà un centro benessere
Accanto alla salute l'obbiettivo della giunta Sotgiu è affiancare una scuola di cucina
i Francesco Pirisi
Nuoro L’albergo ex Esit sul monte Ortobene è ufficialmente del Comune. L’atto formale di cessione è stato firmato dieci giorni fa dalla dirigenza municipale e dalla Regione, che era proprietaria dell’immobile. Il contratto ufficializza una situazione di fatto, esistente da un paio di anni, quando c’era stata la decisione del trasferimento del bene al Comune, così da consentirne il recupero edilizio e la riapertura al pubblico, dopo alcuni decenni di abbandono. Obiettivo avallato dalla stessa Regione, che ha ceduto la titolarità dell’albergo al prezzo simbolico di un euro. L’ex Esit, costruito negli anni ’50, nei programmi dell’amministrazione del sindaco Andrea Soddu dovrà diventare un centro benessere e, insieme, accogliere una scuola di cucina. La notizia della firma dell’atto da parte del vice sindaco, Fabrizio Beccu: «La formalizzazione del passaggio al Comune – afferma Beccu – l’attendevamo di giorno in giorno. Alla sua definizion era legata la possibilità di portare avanti la progettazione e chiedere i fondi per il recupero dell’edificio».
Per la ristrutturazione dell’ex albergo regionale non si è infatti al punto zero. Il Comune di Nuoro negli anni scorsi ha ottenuto dalla presidenza del Consiglio dei ministri il finanziamento di un milione per la progettazione. Questo all’interno del bando “Italia City Branding”, dove Nuoro si è piazzata al 25esimo posto, tra 60 città capoluogo che hanno presentato proposte per il miglioramento delle proprie potenzialità attrattive, nel campo turistico. Il milione di euro consentirà di redigere la progettazione definitiva, da assegnare con un bando di rango internazionale. Vi sarà scelta la migliore idea di restauro e il nuovo impiego del gigante in cemento armato dell’Ortobene, costruito al limiti della cima, sul lato che guarda Oliena e il Supramonte. Mentre è già in atto la progettazione preliminare, che l’amministrazione civica ha affidato all’ufficio tecnico dell’ente, tenendo conto della doppia attività (turistica e formativa) che vi dovrà essere ospitata.
«Tra i primi risultati del lavoro dei nostri tecnici – spiega Beccu – la stima di circa 10 milioni di euro come importo necessario per i lavori di restauro e adeguamento dello stabile. Anche sulla base di questo computo ci rivolgeremo al ministero delle Infrastrutture, così da ottenere le risorse necessarie per il restauro».