La Nuova Sardegna

Nuoro

Lotta allo spopolamento

Il sindaco di Gavoi: «Fermiamo la fuga dai paesi»

di Luciano Piras
Il sindaco di Gavoi Salvatore Lai
Il sindaco di Gavoi Salvatore Lai

Salvatore Lai rilancia l’appello di Confindustria e chiama alla mobilitazione: «Se anche le imprese gettano la spugna, vuole dire che siamo al punto di non ritorno»

24 aprile 2023
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Nuoro «Il riequilibrio territoriale delle risorse, dei servizi e delle infrastrutture deve essere al centro di qualsiasi discorso sul futuro delle zone interne della Sardegna. O si cresce insieme o non ci sarà prospettiva per la nostra isola». È il sindaco di Gavoi, Salvatore Lai, a raccogliere l’appello lanciato qualche settimana fa dalla Confindustria Nuoro-Ogliastra. «È necessario un grande incontro, una mobilitazione massiccia della nostra gente – chiama a raccolta Lai –, dobbiamo essere uniti e lavorare insieme, sindaci, associazioni, Chiesa, volontariato, c’è bisogno di tutti, singoli cittadini e istituzioni, di tutte le realtà sociali, nessuno escluso». Settantasei anni, già assessore regionale (all’Urbanistica, Enti locali, Turismo, Artigianato e commercio), nonché sindaco di lungo corso, Salvatore Lai è da sempre impegnato nella lotta allo spopolamento. Alla fuga dei giovani e dei cervelli, si aggiunge ora anche la fuga delle imprese – questo denunciava Confindustria –, una crisi tale che obbliga tutti, « singoli, comunità e istituzioni a fare ciò che è doveroso fare prima che si superi il punto di non ritorno».

«Lo dico agli amici della Confindustria: avete fatto bene a segnalare la drammaticità della crisi – insiste il sindaco di Gavoi –. Se anche le imprese non trovano nel nostro territorio condizioni “ambientali produttive favorevoli”, allora diventa impossibile pensare a una uscita dal tunnel delle nostre aree, condannate così a una agonia neanche molto lenta». «Il rapporto tra città e territorio era, lo è anche oggi, fortemente squilibrato a favore delle prime. La stessa realtà istituzionale sarda è improntata a questa politica malsana delle grandi realtà urbane, e anch’essa va messa in discussione perché le piccole Province, peraltro da lungo tempo non operanti, o le centinaia di piccoli comuni, nulla possono nei confronti della città metropolitana di Cagliari o di quella costruenda di Sassari» chiarisce Lai.

Eppure la Barbagia, le Barbagie e tutte le zone interne della Sardegna hanno buone carte da giocare. «I valori ambientali, un patrimonio inestimabile di biodiversità, luoghi dove si possono intensificare produzioni di buon cibo attraverso un’agricoltura di montagna... » inizia ad elencare il sindaco Lai. «Prodotti lattiero-caseari, agro-alimentare, artigianato di qualità, settore vitivinicolo, un turismo diverso e di qualità, luoghi ideali per i nuovi nomadi digitali». Certo, se ci fosse una spinta propulsiva verso il futuro come quella che potrebbe arrivare dall’Einstein telescope, male non farebbe. «Ci potrebbe proiettare sul terreno più avanzato della ricerca mondiale» sottoscrive Lai. Che ricorda e sottolinea come le zone interne possano avvantaggiarsi anche «sul terreno della transizione energetica, basti pensare all’idroelettrico del Taloro, che produce l’80% dell’intera produzione sarda. Ecco allora che possiamo puntare sulla straordinaria forza e qualità naturale del nostro territorio, pronto per affrontare le sfide della transizione ambientale e climatica». Progetti, idee, strategie, discussioni da aprire e da approfondire. Resta il nodo centrale, tuttavia: se non cambia la visione politica, non cambierà mai nulla. Se l’intera Sardegna non lotta per fermare la fuga dai paesi, è l’intera Sardegna che ne uscirà sconfitta. Salvatore Lai ne è convinto. «Ciò implica una destinazione e un uso delle risorse pubbliche, siano esse europee, nazionali o regionali, che non deve essere più così fortemente squilibrato come è ora, a favore delle aree forti dell’isola. Così come è necessario invertire la rotta sulla localizzazione dei servizi, centralizzata nelle stesse realtà a discapito delle altre». Ecco perché è più che mai necessaria la mobilitazione generale.
 

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