«Nuoro, agenti aggrediti, emergenza continua»
Nuovo appello della Uil e della Fns-Cisl per il carcere di Badu ’e Carros
Nuoro «Sono rimasto piacevolmente colpito dall’attestato di vicinanza del prefetto di Nuoro Giancarlo Dionisi, ma non sorpreso. Il rappresentante del Governo ci ha abituato ad attestati di stima e vicinanza già nel recente passato dimostrando una sensibilità che in tanti anni non avevamo mai visto da parte di nessuna Istituzione». A parlare è il segretario generale della Sardegna della Uil Michele Cireddu, a seguito della recente aggressione subita da due poliziotti penitenziari a Badu ’e Carros. «Il personale continua a lavorare in piena emergenza, privo di un direttore e di un comandante in pianta stabile – sottolinea Cireddu – e questo non fa altro che creare un vuoto gestionale che determina negli agenti una comprensibilissima sensazione scoramento e di abbandono». «Se anche la politica ed i vertici dell’amministrazione dimostrassero la stessa voglia di migliorare la situazione di Nuoro del prefetto Dionisi e se agissero con la sua stessa pragmaticità e la stessa voglia di assicurare la presenza dello Stato in un territorio definito “di confine” non saremmo di certo travolti da questa grave emergenza» chiude il sindacalista. «Gli sforzi messi in campo dall’Amministrazione penitenziaria, a livello Dipartimentale – incalza il segretario generale della Fns-Cisl Giovanni Villa –, non sono stati sufficienti a garantire una gestione funzionale che faccia risalire la china ad un carcere sofferente a causa di una clamorosa evasione prima, e del prematuro e devastante decesso della dottoressa Patrizia Incollu, direttrice del carcere barbaricino, e del suo autista, l’assistente capo coordinatore Peppino Fois». «Badu ’e Carros deve ritornare ad indossare quell’abito che l’ha visto un vanto per tutta l’Amministrazione penitenziaria - chiude Villa – pertanto basta interventi tampone, si operi nell’immediatezza e progettualmente affinché il personale recuperi la fiducia verso codesta Istituzione che, non sappiamo per quanto ancora, serve con abnegazione».