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Nuoro, l’ultimo appello di Soddu: «Tutti insieme per la città»

Nuoro, l’ultimo appello di Soddu: «Tutti insieme per la città»

Il sindaco richiama al valore della rappresentanza politica

02 giugno 2024
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Nuoro Il sindaco Andrea Soddu sceglie non a caso il 2 giugno, celebrazione della Repubblica, per lanciare un ultimo appello alle forze politiche e salvare quello che resta della consiliatura. «Volgendo lo sguardo alla supremazia della Politica come strumento di risoluzione dei problemi della società, ritengo necessario svolgere un ultimo appello a tutte le forze politiche affinché si mettano da parte le divisioni e le logiche particolari e ci si confronti sui progetti per il futuro, sulle idee di sviluppo e sulle attività necessarie per migliorare l’azione di governo, pronti a darci da fare per il bene di Nuoro e del territorio. Ciò nella consapevolezza che governando i processi politici ed i fatti amministrativi si possa fare sempre meglio, e che tutto possa essere migliorato, arricchendosi di altri e nuovi punti di vista, anche trovando intese su rivisitazione di programmi ed obiettivi, su traiettorie politiche e sulle forze in campo necessarie per rendere sempre più solida ed efficace l’azione amministrativa. Sarebbe invece molto grave rinunziare alla rappresentanza politica ed al funzionamento del consiglio comunale democraticamente eletto, essendo necessario svolgere tutti gli sforzi possibili per garantire alla città la permanenza di una rappresentanza politica responsabile delle funzioni amministrative del nostro Comune». È l’ultima spiaggia, un appello che il sindaco dimissionario rivolge a tutti i consiglieri. Dopo le interlocuzioni cadute nel vuote, e la mancata approvazione del bilancio, Andrea Soddu batte sul tema della rappresentanza democratica. Ecco perché l’appello arriva il 2 giugno: «Abbiamo celebrato la festa della Repubblica, il 25 celebreremo l’elezione dell’assemblea costituente, che si sforzò coralmente di superare le divisioni di schieramento e di amalgamare le diverse sensibilità per comporre le regole condivise del vivere comune. Tra questi valori – sottolienea Soddu – vi sono quelli che presidiano la politica degli enti locali, ed in particolare dei comuni dei quali lo Stato deve sempre e comunque garantire l’autonomia». Ora, questo appello si muove sul solco di un percorso formale: il 5 giugno le dimissioni di Soddu diventeranno irrevocabili. La Regione ha imposto al Comune l’approvazione del bilancio entro il 4 giugno. Termine che secondo il sindaco non è perentorio. Il sindaco ha chiesto una nuova seduta del Consiglio in seconda convocazione, e oggi si riunisce la conferenza dei capigruppo per decidere sulla richiesta del sindaco. Il presidente dell’assemblea Sebastian Cocco ha già fatto sapere, con una articolata motivazione, di non ritenere ammissibile questa richiesta; in teoria avrebbe comunque 20 giorni di tempo per la convocazione. «Io credo che il Consiglio debba essere convocato perché questo fa parte di un meccanismo democratico», è il pensiero di Soddu. Tra gli scenari possibili: se Cocco non convocherà il Consiglio, non ci sarà partita. Se lo farà entro due giorni, Soddu sarebbe ancora in carica e potrebbe portare il bilancio, sperando che il suo ultimo appello venga raccolto. Altra possibilità: in caso di convocazione del Consiglio in una data successiva al 5, il sindaco ritirerebbe le dimissioni. Oggi si attendono reazioni, e decisioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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