La Nuova Sardegna

Nuoro

Evento in bilico

Scuole di Nuoro sbarrate all’Europeade. Nazario Porcu: «Troviamo soluzioni»

di Alessandro Mele

	Il Coro di Nuoro alla scorsa Europeade di Gotha (Germania)
Il Coro di Nuoro alla scorsa Europeade di Gotha (Germania)

Le proposte dell’ex dirigente scolastico dopo il “no” degli istituti compensivi

07 giugno 2024
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NUORO «Pocos, locos y mal unidos». Ad utilizzare la citazione attribuita nel 1641 all’ambasciatore spagnolo Martin Carrillo è l’ex dirigente scolastico Nazario Porcu, già presidente dell’Associazione nazionale presidi per Nuoro e l’Ogliastra (Anp). Lo fa nel 2024 e a 24 ore di distanza dall’aver appreso il diniego dei dirigenti scolastici e dei consigli d’istituto, alla concessione dei comprensivi della città per l’Europeade internazionale del folclore. La kermesse più importante nel mondo delle tradizioni popolari, oggi ancora in bilico, ma teoricamente fissata tra il 24 e il 28 luglio.

«Pocos, locos, y mal unidos – ha ribadito Nazario Porcu –, è una brutta costante talvolta presente in vari ambiti della nostra comunità. Ovviamente nessuna polemica da parte mia, ma non capisco il totale diniego dei colleghi, alla concessione degli spazi scolastici per una manifestazione così importante. Però, essendo stato anche io dirigente per tanti anni, ne comprendo le preoccupazioni relativamente al tema dei danni e alle paure per le tante nuove e costosissime tecnologie presenti oggi in tutte le aule».

Preoccupazioni lecite dunque, ma secondo l’ex presidente dell’Associazione nazionale presidi, una via di uscita c’è. «In una città dove già vige, anche per le ultime vicissitudini politiche, un clima di incertezza – afferma Nazario Porcu – sarebbe bene che ci si venga incontro e che, non appena la Regione nominerà il commissario per il Comune, i dirigenti scolastici dei comprensivi possano trovarsi tutti insieme con lui, alla ricerca di una soluzione sul tema Europeade. Una la propongo io – prosegue –. Non diamo le chiavi dei plessi al Comune, ma occupiamoci noi in prima persona della vigilanza, magari intensificando anche la presenza del persona scolastico. Con una vigilanza diretta e intensiva, il rischio danni palesato dai presidi, si ridurrebbe notevolmente».

C’è anche un fattore sociale da tenere in considerazione: «Spesso, proprio dal mondo della scuola – dice l’ex preside –, vengono lanciati appelli allarmanti sui temi dell’isolamento di questo territorio e della dispersione scolastica. Davanti a questo, come fanno le scuole della città a chiudere le porte a una manifestazione internazionale come l’Europeade e di conseguenza all’importante scambio di culture che ne deriva? Sarebbe un vero controsenso, abbiamo il dovere di essere accoglienti».

Nazario Porcu conclude il suo ragionamento con una considerazione sull’eventualità che, ad ospitare i 2.965 figuranti attesi da tutta l’Europa, siano gli istituti comprensivi dei paesi del circondario. «Sarebbe veramente una brutta figura a livello regionale e non solo, che non sia la città ospitante a prendersi cura dei suoi ospiti. Riflettiamoci bene».

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