Nuoro, la scultura di Maria Lai dimenticata nel degrado
L’opera non è neanche segnalata ed è ridotta a toilette per cani e cafoni
Nuoro Toilette per i cani e per i cafoni, ma anche una bella visuale culturale per le coppiette che si appartano all’imbrunire. Questo è diventata “Andando via”, la scultura dimenticata di Maria Lai a pochi passi dalla chiesetta di Nostra Signora della Solitudine e dalla tomba della scrittrice Grazia Deledda. Completamente abbandonata a se stessa e in preda all’incuria, non è neanche segnalata da una cartellonistica adeguata che la descriva, ne è presente un segnale in città che indichi come poterci arrivare.
L’opera di Maria Lai a pochi passi dal Nobel, è sconosciuta a visitatori e turisti; e molto probabilmente anche alla maggior parte dei nuoresi di ogni età. Per la maggior parte dell’anno, la scultura sembra quasi rapita dalle erbacce e spesso è circondata da escrementi di animali. E pensare che Maria Lai la aveva concepita «come luogo di meditazione e di sosta, utile a ricreare nuovi equilibri». La collocazione dell’opera, che certamente non prevedeva un futuro di degrado e di abbandono, era stata scelta personalmente dalla stessa Maria Lai che lì, a pochi metri dalla chiesetta della Solitudine, aveva individuato un luogo adatto perché lontano dal traffico e dalla confusione della città. In maniera suggestiva, quasi a richiamare lo spirito solitario della stessa scultrice.
«“Andando via” – scriveva Maria Lai – non è un luogo, ma uno stato d’animo». Stato d’animo che oggi sarebbe di rabbia anche per lei, se vedesse in quali condizioni versano le sue colonne di marmo e le figure stilizzare di donne, pastori, capre e telai. Figure che non rievocano più suggestioni, ma solo un totale abbandono.