La Nuova Sardegna

Nuoro

La 124^ edizione

Festa del Redentore, a Nuoro la sfilata delle maschere senza i big

di Alessandro Mele

	La sfilata delle maschere (foto Massimo Locci)
La sfilata delle maschere (foto Massimo Locci)

Il grande evento comincia con il carnevale identitario dell’isola. Domani, dalle 10, il corteo degli abiti tradizionali della Sardegna

24 agosto 2024
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Nuoro In attesa della grande sfilata degli abiti tradizionali della Sardegna di domani mattina, oggi, 24 agosto 2024 la 124esima edizione della festa del Redentore ha preso il via con il corteo delle maschere tipiche del carnevale isolano. Nel palcoscenico dell’Atene sarda, tredici associazioni in arrivo da varie parti della Sardegna e circa mille figuranti, che stanno animando le vie e le piazze del centro.

Quella di quest’anno, però, è stata una sfilata senza big. Rispetto alle passate edizioni, infatti, il Redentore targato 2024 ha fatto registrare l’assenza delle maschere considerate storicamente più rappresentative del carnevale isolano. All’appello, infatti, mancavano Mamuthones e Issohadores delle due associazioni di Mamoiada, la Pro loco e la Atzeni, Boes, Merdules e Sa filonzana della Pro loco di Ottana e i Thurpos di Orotelli. All’origine dell’assenza, non motivata ufficialmente né dalle associazioni in questione, né dal Comune di Nuoro, ci sarebbero ragioni legate al percorso di tutela dell’identità che porterà alla nascita di un marchio e al riconoscimento Unesco, come patrimonio dell’umanità. Un percorso già avviato, questo; e condiviso da enti e istituzioni a tutti i livelli. Per avere garantita la presenza dei gruppi storici sul palco dei grandi eventi, probabilmente, era necessario un maggiore impegno finanziario.

Questi, invece, i gruppi di maschere che hanno preso parte alle 124esima edizione della festa del Redentore: l’associazione culturale Tamburini e trombettieri “Città di Oristano” direttamente dalla Sartiglia, l’associazione culturale “I Mamutzones di Samugheo”, l’associazione culturale “Sa Teula” di Lodine, “Su Corongiaiu” di Laconi, i Tumbarinos di Gavoi, S’Urtzu e sos Bardianos di Ula Tirso, la Maschera a Gattu e a Maimone di Sarule, Sos Colonganos di Austis, l’associazione culturale Barbagia “Maschere Maimones Murronarzos e Intintos” di Olzai, Is Arestes e s’Urtzu pretistu di Sorgono, Su Sennoreddu e sos de s’Iscusorzu di Teti, il gruppo “Su Bundu” di Orani e l’associazione “Urthos e Buttudos” di Fonni.

Nonostante le assenze “importanti”, al di là della sfilata, particolarmente suggestivo è stato il momento della vestizione dei gruppi presenti. Un rito, anche questo, applaudito dai nuoresi ma anche dai tanti visitatori arrivati in città da ogni parte del mondo per la festa del Redentore. È un momento, questo, nel quale si assiste anche a un vero e proprio passaggio del testimone dei riti arcaici del carnevale. Con gli adulti che raccontano ai più giovani come indossare le maschere della loro tradizione e gli antichi abiti, per poi aiutarli a farlo.

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