La Nuova Sardegna

Nuoro

L’iniziativa

Nuoro, al Borghetto nasce la prima casa dei libri per scambiare cultura

di Alessandro Mele
Nuoro, al Borghetto nasce la prima casa dei libri per scambiare cultura

Luisella Cogoni, ideatrice dell’iniziativa con tanto di piccolo regolamento: «Arricchire l’anima è gratis»

19 settembre 2024
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Nuoro Per gli inglesi è il “bookcrossing”, gli antichi romani lo avrebbero chiamato con il proverbio latino “do ut des”. A Luisella Cogoni, invece, piace definirlo «Scambio di libri, ma soprattutto umano e culturale». È lei ad aver pensato, costruito, posizionato e inaugurato la prima casetta dei libri della città, nel quartiere del Borghetto, a pochi metri da viale Funtana buddia. Bianca, tetto spiovente e mattoncini, la casetta è una copia in miniatura dell’abitazione di Luisella. C’è anche il suo gatto ma soprattutto ci sono libri adatti a tutte le età pronti per partire verso nuove collezioni e nuove librerie, per poi far posto ad altri capolavori e al loro breve soggiorno nella casetta dello scambio per gli amanti della lettura.

«Vorrei che tutti venissero a lasciare il libro che hanno letto più volte, o quello che hanno amato di più – racconta Luisella Cogoni –. La casetta non vuole essere uno svuota cantine o un modo per eliminare la polvere dalle librerie, anzi, ha l’obbiettivo umano di arricchire l’anima delle persone senza essere dispendiosa e proprio per questo è un luogo da non vandalizzare. Lo speriamo». La prima casetta dei libri di Nuoro, una delle pochissime in Sardegna, è un luogo di scambio completamente gratuito, ma non per questo privo di un manuale di utilizzo.

Sono i cinque comandamenti scritti direttamente da Luisella Cogoni. «Il primo è molto semplice – dice –: prendi e metti un libro. Poi, nella casetta possono essere introdotti solo libri, non oggetti di altro tipo tanto meno immondizia. I libri, inoltre, devono essere in buone condizioni anche se usati. Da qui nasce la quarta regola: ogni libro è da considerarsi di proprietà della comunità. Infine, ho chiesto di non lasciare testi scolastici: non sono in linea con l’obbiettivo di promozione culturale e sociale del progetto». Lo scambio è aperto a tutti: «E proprio per questo si svolge in forma anonima – specifica l’inventrice della casetta –. Il libro è da concepire solo come punto di partenza di un qualcosa di molto più grande. È lo strumento di via per uno scambio più intenso, quello delle storie personali. Quante volte dentro un libro prestato troviamo un bigliettino o degli appunti? Questo però – aggiunge – è anche un modo che serve a suscitare la curiosità alla ricerca e all’approfondimento su temi che possono rivelarsi sconosciuti».

Il progetto di Luisella Cogoni ha anche un obbiettivo sociale: «Quello di arricchire e rivalutare il quartiere del Borghetto – afferma –, un’area relativamente moderna ma senza servizi di alcun tipo e molto lontana dalla biblioteca più vicina. Per questo, il progetto è quello di realizzare altre casette dei libri da collocare in vari quartieri della città, partendo dalle periferie e dall’Ortobene. Per questo, chiederò la collaborazione del Comune almeno per il controllo delle strutture».

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