Tre pietre opere d’arte dalla Sicilia alla Sardegna: ecco il dono dello scultore Marcello Migliorisi
Ragusano, classe 1967, fa tappa in Barbagia e porta l’omaggio a Mamoiada, Orgosolo e Lodè
Nuoro «Alcuni anni fa ho avuto la fortuna di conoscere la Sardegna, grazie al mio amico artista Franco Rino Nanu e altri grandi amici sardi. Una bellissima isola, ricca di luoghi fantastici, storici e culturali che mi hanno ispirato e arricchito artisticamente oltre che umanamente». Così Marcello Migliorisi ha pensato di ricambiare l’affetto ricevuto e la bellezza vissuta a Nuoro e dintorni, in particolare: è partito dalla sua amata Sicilia portandosi dietro tre sculture che poi ha donato ad altrettante comunità sarde, Orgosolo, Mamoiada e Lodè. Tre pietre lavorate a mano, tre pezzi unici plasmati e forgiati dalle mani di questo ex muratore scalpellino, classe 1967, siciliano di Ragusa, ora innamorato anche dell’isola “sorella”, terra di nuraghi e di graniti lavorati dal vento.
Geometra specializzato nell’arte del restauro della pietra, del barocco soprattutto, già collaboratore del maestro scultore di fama internazionale Arturo Di Modica (siciliano naturalizzato statunitense, è morto nel 2021, suo il famoso “Toro” di Wall Street), Marcello Migliorisi ha fatto tappa a Mamoiada, a Sant’Antoni ‘e su ‘ou, in occasione della prima uscita dell’anno di mamuthones e issohadores. Migliorisi ha regalato all’Associazione culturale Atzeni «una rappresentazione della memorabile maschera storica del paese».
La scultura, visera e campanacci in rilievo, è stata consegnata a Enzo Gregu, presidente del sodalizio mamoiadino. Curriculum ricco di mostre ed esposizioni varie, gran merito Luxembourg Art Price 2021, abituato a girare l’Italia intera lungo i sentieri dell’arte, da Venezia a Bologna, da Palermo a Messina, il domatore delle pietre amico della Sardegna ha proseguito il suo tour in Barbagia sbarcando a Orgosolo, tra le meraviglie dei murales.
A Orgosolo, Marcello Migliorisi, ha così portato l’opera “L’urlo”, donandola a Teresa Podda, che l’ha poi installata nell’internet caffè Bar degli artisti, in via Nuoro. La scultura è subito diventata “L’urlo di Orgosolo contro tutte le ingiustizie”. Una pietra che parla, che sia aggiunge ai tanti murales che parlano.
A Lodè, invece, l’artista siciliano ha regalato una lastra di pietra scolpita raffigurante il santo patrono del paese, Sant’Antonio di Padova, con la relativa simbologia legata al taumaturgo predicatore, dal Gesù Bambino tenuto in braccio al giglio bianco emblema di purezza e lotta contro il male. La consegna di quest’opera, in attesa della sua collocazione definitiva, è avvenuta dalle mani di Franco Rino Nanu, lodeino di casa a Nuoro, a quelle di Domenico Canu dello Skipper bar, all’incrocio tra la centralissima via Santissima Annunziata e il corso Villanova.