La Nuova Sardegna

Nuoro

Sanità e lavoro

L’assessora regionale Manca: «I cantieri Oss sono temporanei, poi ci saranno le stabilizzazioni»

di Francesco Pirisi

	Un momento dell'incontro (foto di Massimo Locci)
Un momento dell'incontro (foto di Massimo Locci)

Incontro alla Camera di commercio di Nuoro. Gli operatori: «Ma noi vogliamo la fine del precariato subito»

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Nuoro Millequattrocento Oss da assumere dalle graduatorie dell’ultimo concorso dell’Ares. Partito nel 2022 e chiuso due anni dopo. C’è però una differenza di vedute su tempi e modalità di gestione delle fila dei 2.100 idonei (ne sono stati assunti 700), tra gli stessi operatori socio-sanitari e la Regione. Mentre negli ospedali persistono i vuoti in organico e le difficoltà nell’assistenza ai pazienti. Non aiuta la soluzione della vertenza la riforma della sanità sarda, appena licenziata dal Consiglio regionale. «Ci hanno detto che per riprendere con le assunzioni bisognerà aspettare l’ingresso dei commissari alla guida delle aziende sanitarie». Questo a sentire gli Oss, che ieri mattina hanno incontrato a Nuoro l’assessora regionale del Lavoro, Desirè Manca, e il consulente dell’assessorato della Sanità, Daniele Cocco. Con al centro la vicenda dei cantieri socio-sanitari, con i quali proprio Manca ha pensato di ovviare ai limiti nella possibilità di proseguire nella stabilizzazione degli idonei del concorso, a cui si erano candidati in 7mila.

«La misura dei cantieri va a inficiare lo scorrimento della graduatoria stessa e per questo a noi non è piaciuta», ha affermato Fabiola Sanna, portavoce della categoria. L’antefatto dell’intervento-tampone l’assessora sassarese l’aveva già spiegato: «Vista la presenza di oltre 5mila operatori socio-sanitari disoccupati, tra i quali i 1.400 non ancora assunti dopo il concorso – ha ricordato – si è pensato di introdurre una misura temporanea, per assumere almeno 600 persone. Un modo per farli lavorare subito – ha proseguito – in attesa dell’ingresso in pianta stabile nelle aziende, una volta ripartiti con le assunzioni degli idonei».

Cantieri per un triennio, con inserimenti a rotazione. Per ogni annualità 8 mesi di lavoro e la restante parte con l’ombrello della cassa integrazione. La copertura grazie a 8 milioni a disposizione nelle casse dell’assessorato del Lavoro, del Fondo sociale europeo. Operazione poi andata in porto, nelle 11 aziende della sanità isolana. La decisione sui cantieri è stata presa nei giorni in cui 26 Oss, impegnati a Cagliari nei giorni del Covid, si erano accampati sotto il Consiglio regionale, per chiedere l’assunzione. «Mi hanno investito della loro situazione – ha ricordato Desirè Manca – e nello stesso momento ho pensato che uguale condizione, e attesa, era quella degli impiegati amministrativi e degli infermieri, che avevano aiutato a reggere il sistema nella pandemia». Aggiunti poi alla rosa proprio gli stessi idonei del concorso, degli Oss. Partito per assegnare 57 posti, e poi allargatosi, con le necessità di personale tra ospedali e case della salute. Tanto che Nuoro rispetto ai 5 da assumere inizialmente, ne ha inserito 127.

«Altri ne assumeremo», ha detto il direttore generale dell’Asl, Paolo Cannas, durante il confronto alla Camera di commercio in via Papandrea. «Oggi gli Oss sono poco più della metà rispetto agli infermieri (400 contro 700, ndc), mentre il sistema sanitario prevede l’equiparazione numerica». Molte assicurazioni, dunque. Ma non tali da far dormire sonni tranquilli alla categoria, dal nord al sud della Sardegna. «Nei piani del fabbisogno – ha detto la portavoce, Sanna – c’è una previsione al ribasso». Atteggiamento non condivisa dal consulente dell’assessore della Sanità, Daniele Cocco: «Credo che nei prossimi tre anni tutti gli idonei avranno il posto stabile». Oggi gli ostacoli maggiori sono i tempi del commissariamento delle aziende e il fatto che alcune non hanno i bilanci approvati. Per cui le assunzioni non sono ammesse dalla legge. Tanto da essere portati a credere che tra le parti ieri a Nuoro si sia consumato solo un primo round.

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