Il sindaco di Loceri contro l’Inps: «I diritti dei fragili in fardelli per i Comuni»
Secondo Gianfranco Lecca ci si avvia verso uno smantellamento del welfare territoriale
Loceri «Ciò a cui assistiamo non è una riorganizzazione, ma un’abdicazione di responsabilità», tuona il sindaco di Loceri Gianfranco Lecca: «Con una firma burocratica, l’Inps trasferisce nei fatti sui Comuni l’onere di garantire diritti costituzionali, senza trasferire un solo euro. È un gioco di prestigio contabile che trasforma i bisogni dei più deboli in voragini nei bilanci comunali già esangui». Per il primo cittadino di Loceri «non è un semplice taglio di bilancio, ma uno smantellamento sistematico del welfare territoriale quello che si profila con il nuovo bando Inps Home Care Premium 2025-2028». Il Comune del paese ogliastrino lancia l’allarme di fronte a quello che appare – sostiene l’amministrazione – come un silenzioso abbandono istituzionale delle persone più vulnerabili della comunità. La nuova formulazione del programma assistenziale segna una frattura drammatica con il passato: «Scompaiono servizi vitali che costituivano l’ossatura del precedente sistema di supporto (HCP 2022-2025). Il colpo di scure si abbatte su interventi che rappresentavano l’ultima ancora di salvezza per numerose famiglie».
L’assistenza domiciliare professionale: «Eliminati gli interventi degli operatori socio-sanitari (OSS), figure insostituibili nell’assistenza quotidiana alle persone con elevati bisogni assistenziali. Anche per quanto riguarda i caregiver: cancellati i servizi di sollievo temporaneo, condannando chi assiste familiari non autosufficienti a una prigionia assistenziale senza pause né sostegno».
Poi la mobilità, denuncia l’amministrazione: «Azzerati i servizi di trasporto assistito, trasformando distanze fisiche in barriere insormontabili per l’accesso alle cure. L’isolamento programmato: eliminato il supporto per l’accesso ai Centri Diurni, presidi fondamentali contro la solitudine e l’esclusione sociale delle persone fragili».
Il Comune di Loceri si fa portavoce di una preoccupazione che attraversa l’intera isola e chiama in causa la Regione Autonoma della Sardegna perché intervenga con determinazione e tempestività nei confronti dell’Inps. L’alternativa è un drammatico passo indietro nella civiltà dell’assistenza, con conseguenze devastanti: «Famiglie abbandonate al proprio destino dopo anni di sostegno strutturato. Servizi sociali comunali schiacciati tra richieste crescenti e risorse in caduta libera; Comuni costretti a scegliere tra l’abbandono dei cittadini più fragili o il dissesto finanziario». Così la comunità di Loceri «non intende chinare il capo di fronte a questo arretramento. Il nostro impegno è quello di costruire alleanze territoriali che possano far sentire la voce di chi non ha voce e difendere un modello di welfare che non lasci indietro nessuno».