“Sicurezza sulle strade, la Regione dica qual è la sua posizione”
Appello degli studenti di Nuoro: la Regione si esprima sul processo nei confronti dell’Anas per il guard-rail che uccise i fratelli Pintor
Nuoro La politica, e in particolare il Consiglio regionale, prenda una posizione pubblica sulla situazione precaria e pericolosa delle strade della Sardegna. Lo faccia, anche alla luce del processo civile che si svolge in Tribunale a Nuoro nei confronti dell’Anas, chiamata a rendere conto della mancata messa in sicurezza dei guard rail fuori norma. Come quello che, il 25 dicembre 2017, lungo la Statale 129, anzichè proteggere i fratelli Francesco e Matteo Pintor, diventò una lama che spezzò la vita dei due studenti nuoresi. Al Consiglio regionale della Sardegna, si rivolgono gli studenti e le studentesse di alcuni istituti del capoluogo. «Ci chiediamo: la sicurezza stradale non merita una posizione pubblica da parte della nostra Regione?». Sono i ragazzi e le ragazze del Liceo scientifico e linguistico Fermi, del Liceo classico e linguistico Asproni, il Liceo delle scienze umane e musicale Satta, e dell’Istituto tecnico commerciale Chironi-Satta di Nuoro. Vanno al cuore della questione: l’indice di mortalità delle strade sarde, che l’Istat certifica come tra i più alti in Italia. Soprattutto, manifestano la volontà di non voler più perdere amici sulle strade. Ma anche, l’adesione totale alla lotta per la sicurezza intrapresa dall’associazione AdessoBasta!, sorta all’indomani dell’incidente in cui morirono Francesco e Matteo, per volontà del fratello Giovanni e dei loro amici. «Ci siamo abituati a cose a cui non ci si dovrebbe mai abituare: ai banchi vuoti, ai memorial, ai minuti di silenzio». Ma ora Nuoro vive un momento storico. «Grazie al lavoro di AdessoBasta, siamo arrivati a un punto importante della vicenda dei fratelli Pintor. Il 10 aprile 2025 si terrà la seconda udienza di un processo civile che per la prima volta mette Anas sotto la lente di ingrandimento per la morte di Francesco e Matteo. Si discuterà sulla negligenza nella gestione di un’infrastruttura pubblica». In questo processo, intentato da Alessandro Satta, il cugino delle due vittime (era alla guida dell’auto in cui tutti viaggiavano), AdessoBasta e l’Associazione nazionale comuni hanno chiesto di essere presenti con l’intervento adesivo, un istituto che consente l’inclusione nel processo dei soggetti interessati, anche moralmente, alla causa. Il tribunale si è riservato di decidere sull’ammissione, ma il gesto, anche da parte dell’Anci, è forte, e, come ha sottolineato la presidente Daniela Falconi, sindaca di Fonni, «Non è contro qualcosa o qualcuno, stiamo semplicemente rafforzando la richiesta di avere strade più sicure». Nella lettera gli studenti ricordano i quattro amici di Fonni, Michele, Soddu, Lorenzo Figus, Michele Coinu e Marco Innocenti, morti qualche mese fa lungo la Provinciale 389: la loro auto uscì di strada, lì il guard rail proprio non c’era. Il tono della lettera è pacato, lo stile asciutto. Le richieste precise. «Non vogliamo fare polemica, ma non possiamo accettare che questo tema passi in sordina. Ci accusano spesso di essere disinteressati, passivi, giovani che non si impegnano. Ma molti di noi voteranno per la prima volta quest’anno e sono già stanchi dí questa situazione. La verità è che non siamo “troppo giovani” per capire. Siamo solo troppo giovani per seppellire i nostri amici, fratelli, compagni di scuola. Per questo chiediamo, con rispetto ma con determinazione, una presa di posizione pubblica da parte della Regione Sardegna. Qual è la posizione dei nostri rappresentanti sulla situazione delle nostre strade? Quale la posizione sul processo in corso? Cosa state facendo per rendere sicure le strade più pericolose ? Questa per noi è una battaglia di civiltà. Vogliamo avere insieme il coraggio di esserci quando conta davvero. E noi crediamo che adesso sia quel momento. Con rispetto e speranza». © RIPRODUZIONE R