Il comparto ovino in mostra a Macomer
Segnali positivi per il settore dalla 12esima rassegna nazionale delle pecore di razza sarda che si conclude oggi
Macomer «Questa è una rassegna di eccellenze, la qualità degli animali portati sul ring è veramente alta e infatti determinare i vincitori è una impresa ardua. Ma è soprattutto un segnale che il comparto sta andando bene». Così Battista Cualbu, presidente nazionale di Assonapa, l’Associazione nazionale pastorizia, che con il Comune di Macomer, l’Associazione regionale allevatori, la Regione, Coldiretti, Agris, Forestas, Laore e Pro loco ha organizzato la 12esima edizione della Mostra nazionale degli ovini di razza sarda iscritti all’albero genalogico. Ieri l’inaugurazione ufficiale nel recinto fieristico sotto il monte di Sant’Antonio. Una decina gli allevamenti presenti, con 488 animali «che presentano caratteristiche genetiche ottime», sottolinea ancora Cualbu, e con lui anche Aldo Manunta, presidente dell’Associazione regionale allevatori. «Il momento è buono e infatti auspichiamo che parta quanto prima il bando riproduttori maschi regionale». La pecora sarda la fa da padrona e sembra di capire che sia in netta ripresa, anche sotto il profilo della commercializzazione. «Se si considera che il 75 per cento del reddito è derivante dal latte e il 25 per cento dagli agnelli, registriamo un bel passo in avanti anche nelle quotazioni che quest’anno sono arrivate a record – prosegue Cualbu –. Per fare un esempio, l’agnello Igp a Pasqua è stato pagato anche 15 euro al chilo per l’allevatore, il che significa mediamente circa 90 euro ad agnello. Poi si deve aggiugnere la filiero tra ritiro, macellazione, distribuzione». E anche per le pecore “a fine corsa” il rating è salito: se fino a qualche anno fa venivano pagate circa 25 euro a capo, quest’anno hanno raggiunto anche gli 85-87 euro. Ci sono le note dolenti, naturalmente. «Burocrazia e difficoltà a reperire mano d’opera». Il male antico delle campagne dove non c’è il ricambio generazionale, salvo qualche lodevole eccezione. E infatti «Inizialmente erano una quindicina gli allevamenti iscritti alla rassegna, ma alcuni hanno dovuto rinunciare perchè magari non trovavano nessuno che li sostituisse durante i tre giorni della fiera», dice Manunta. Ieri è stata premiata la migliore pecora, dell’allevamento di Mauro Scintu di San Nicolò d’Arcidano, un habitué dei riconoscimenti Oggi, giornata conclusiva, saranno premiati gli arieti. Nel recinto fieristico anche la rassegna dell’agroalimentare, la biodiversità zootencica con Coldiretti che ha un “suo” villaggio, le eccellenze del territorio, quindi eventi e intrattenimento, approfondimenti e laboratori per bambini.
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