“Sa pediatra” trasloca dopo 29 anni di lavoro in Baronia
Dall’ambulatorio di Irgoli alla Casa della comunità di Nuoro. Il racconto emozionante di Gianfranca Carboni
Irgoli L’emozione è forte, anche a volerla nascondere. Ci sono gli occhi a parlare: dicono molto più delle parole, di qualsiasi parola. Sa pediatra ha appena traslocato. L’ambulatorio è vuoto, chiuso, davanti al sagrato della chiesa di San Nicola, a due passi dalle Poste e dalla scuola materna, nella via Santa Croce che attraversa il piccolo paese della Bassa Baronia, poco meno di 2.200 abitanti. La dottoressa Gianfranca Carboni lascia il paese dopo quasi tre decenni. Torna alla sua Nuoro: da dopodomani, lunedì 12 maggio, «sarà operativa nell’ambulatorio all’interno della Casa della comunità San Francesco di Nuoro (via Amerigo Demurtas/via Brigata Sassari)» recita l’avviso pubblico della Asl n° 3.
«Colgo l’occasione per salutare tutti gli assistiti che non ho potuto raggiungere per telefono perché dopo 29 anni mi trasferirò a Nuoro come pediatra di base» riesce a dire in un fascio di sole che illumina le case di granito e i murales. «È stata una scelta meditata perché mi attendono ancora tanti anni di lavoro e di continui viaggi, che soprattutto nei mesi estivi – spiega la dottoressa –, senza possibilità di andare in ferie ormai da sette anni, mi stanno mettendo a dura prova». Laura in Medicina e chirurgia all’università di Pisa, dove ha anche conseguito la specializzazione in Pediatria, Gianfranca Carboni era arrivata a Irgoli il 15 gennaio del 1997. Prima nomina. Riferimento non soltanto per il piccolo paese, ma per l’intero circondario, fino a Galtellì, passando per Onifai e Loculi.
«È stata un’esperienza di vita umana e professionale straordinaria – ricorda, scorrendo il film di una vita –. Una esperienza che mi ha permesso di assistere al cambio di generazione, ritrovando i vecchi assistiti in qualità di genitori e rivedendo negli occhi dei loro figli i loro occhi di bambini». Gianfranca Carboni si rivolge direttamente a loro: «Qualcuno di voi – dice – ha superato malattie importanti, con lunga permanenza anche negli ospedali del Continente e abbiamo condiviso mesi di speranza e fiduciosa attesa sino alla completa guarigione. Le vostre storie, e tante altre, sono ormai parte integrante della mia anima» sussurra sa pediatra. Lei che ne ha viste di tutti i colori, nelle visite ambulatoriali e domiciliari. «La costante e lunga presenza nel territorio – sottolinea – mi ha consentito di conoscere meglio anche gli assetti sociali, culturali ed economici e di maturare la consapevolezza che al mio ruolo sanitario la popolazione dava risvolti più ampi, coinvolgendomi nelle vicissitudini quotidiane».
«Ho consolidato l’idea che il concetto di salute fisica (per la quale in genere noi medici veniamo consultati) non possa prescindere dall’equilibrio psicoemotivo guidato sin dalla nascita e dal sostegno e promozione di una genitorialità consapevole. Le esperienze condivise in casa, a scuola e nel sociale completano lo sviluppo. E qui mi soffermo sulla assoluta necessità (direi ormai un’emergenza) che da parte delle famiglie, della scuola e degli amministratori vengano coltivati e incoraggiati lo studio e la conoscenza come strumento straordinario di conquista della propria libertà di pensiero, della capacità di poter scegliere e di autodeterminarsi e talvolta il riscatto sociale a prescindere dalla tipologia di lavoro intrapreso. Con questo intento, in questi lunghi anni, ho provato a fare la mia parte senza distinzioni ma con un occhio più attento ai bambini disagiati e più fragili. Ringrazio tutti per le manifestazioni di stima e fiducia, spesso incondizionata, rinnovate nel tempo, e faccio a tutti i migliori e cari auguri. Un abbraccio». Firmato: dottoressa Gianfranca Carboni. Sa pediatra, come la chiamano da sempre qui a Irgoli e dintorni. La pediatra per antonomasia.