Comunali 2025, Domenico Mele: «Emergenza abitativa? Servono abitanti non nuove case»
La riflessione del candidato sindaco di Democrazia sovrana popolare
Nuoro Domenico Mele è il candidato sindaco della compagine Democrazia sovrana popolare. Un esperimento politico che proverà a prendersi il governo del Comune senza alcuna coalizione e ponendosi come elemento di rottura rispetto al recente passato amministrativo. Anche la sua visione sul tema “emergenza abitativa” rompe qualsiasi schema: «è un’emergenza che non esiste, la colpa è di chi non ha saputo governare come invece avrebbe dovuto». «Oggi a Nuoro ci sono circa 400 appartamenti vuoti – dice Mele –. Dunque non mancano le case, ma gli amministratori. Ma come si può in una città dove il piano regolatore redatto dall’architetto Ramazzotti prevedeva 50mila abitanti e successivamente, il piano Portoghesi, 80mila? Viviamo un declino inesorabile: a Nuoro non servono case, ma abitanti che le vivano».
La riflessione «C’è profonda discrepanza tra il patrimonio edilizio disponibile e l’effettiva gestione di quest’ultimo. Paghiamo l’assenza di una visione politica efficace e concreta per valorizzare i nostri bene – prosegue l’aspirante sindaco –, renderli vivibili e soprattutto inseriti in un contesto urbano che favorisca l’insediamento stabile delle persone, specialmente dei giovai. Ho citato due piani regolatori importanti che pensavano Nuoro con una popolazione almeno doppia di quella attuale. Oggi, però, la città soffre un’emorragia demografica, un’offerta abitativa mal gestita e una cronica carenza di prospettive occupazionali. Il numero enorme di appartamenti vuoti grida vendetta. È una situazione che evidenzia inerzia istituzionale e mancanza di coordinamento tra enti pubblici, Area. È inammissibile pensare a una città che forma, educa, ma poi non è in grado di offrire opportunità concrete e realistiche».
Colpe del passato «Viviamo nell’assidua mancanza di manutenzioni e valorizzazione – prosegue il leader di Democrazia sovrana popolare –, ciò che già esiste (case, scuole, strade, spazi pubblici) cade a pezzi. Non servono solo nuove costruzioni, ma cura dell’esistente. Tutto questo riflette una forte sfiducia verso l’attuale e il passato centrosinistra nuorese. L’alternanza dovrebbe servire a rinnovare idee, non a perpetuare la gestione fallimentare. A Nuoro, lo ripeto, non esiste alcuna emergenza abitativa. Esiste, semmai, un’emergenza amministrativa. Una crisi di gestione, di visione e di coraggio politico. In una città che non riesce a trattenere i propri giovani, che ha visto calare drasticamente la propria popolazione».