La Nuova Sardegna

Nuoro

Il processo

Non oltraggiò i poliziotti: assolto il rapper Bakis Beks

Non oltraggiò i poliziotti: assolto il rapper Bakis Beks

Nuoro, il giudice monocratico ha condannato a 4 mesi tre spettatori della serata

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Nuoro Assolto perché il fatto non sussiste: come chiedeva lo stesso pubblico ministero. Condannati a 4 mesi, invece, per la stessa accusa – ma la pena è stata sospesa – i suoi co-imputati: Mirko Barca, Elia Zizi e Andrea Sanna. Si è concluso così, il processo davanti al giudice monocratico Daniela Russo, nei confronti di Bachisio Marras, in arte Bakis Beks, il rapper finito a processo con l’accusa di oltraggio insieme ad altri tre giovani. Secondo le indagini, infatti, nel corso di una serata di musica in piazza a Nuoro, l’8 settembre del 2018, avevano offeso in pubblico l’onore e il prestigio degli ufficiali e agenti di polizia impegnati in un servizio di controllo ai margini del concerto nuorese. 
Per la pubblica accusa proprio gli agenti addetti al servizio, quella sera, erano stati insultati dal rapper Bakis Beks che durante la sua esibizione, all’Exme, rivolgendosi a loro, aveva sollevato il dito medio e aveva pronunciato l’epiteto “infami”, ripetendo più volte la frase “sbirri fuori dai c. ...”. E subito dopo Bakis Beks, sempre stando alle accuse iniziali, pure tre spettatori della serata – ovvero Mirko Barca, Elia Zizi e Andrea Sanna – avevano mostrato il dito medio agli agenti ripetendo le stesse parole offensive. 
Per il pm Ilaria Pais, tuttavia, le posizioni dei quattro imputati, al termine del processo si sono separate in modo netto: tant’è che la pubblica accusa ha chiesto al giudice l’assoluzione di Bakis Beks “perché il fatto non sussiste”, e la condanna a 4 mesi, invece, per gli altri tre ragazzi. Di parere in gran parte diverso, invece, è stata la difesa dei quattro, rappresentata dall’avvocata Giulia Lai, che ha concluso le sue arringhe chiedendo un’assoluzione per tutti. E che sin dall’inizio, nel corso dell’istruttoria, aveva più volte contestato la fondatezza delle accuse perché non esisteva alcun riscontro probatorio. 
Ma in ogni caso, quelle frasi, aveva spiegato, erano solo rivendicazioni politiche contro le basi militari, e non insulti rivolti agli agenti di polizia.

Ieri, nel corso della sua arringa, l’avvocata Lai ha ripercorso le fasi salienti del processo mettendo in evidenza soprattutto le contraddizioni emerse da diverse testimonianze. E ha anche aggiunto che nessuno dei file audio registrati nel corso della serata di musica avesse documentato le frasi oltraggiose contestate: quindi non esisteva alcuna prova. E in ogni caso, ha precisato la legale, Beks non aveva mai avuto intenzione di offendere nessuno, ma solo di esibirsi con la sua musica e i suoi testi. Secondo l’avvocata Lai, insomma, gli agenti, quella sera, non avevano ascoltato frasi ingiuriose rivolte a loro, ma avevano solo interpretato male i testi del cantante che in qualche strofa – questo sì – esprimeva una netta contrarietà rispetto alla forte presenza militare in Sardegna. Era, in sostanza, «un libero esercizio del pensiero nella forma del diritto di critica politica ai sensi dell’articolo 51 del codice penale».

E pure nel caso degli altri tre imputati, per l’avvocata Lai, oltre a mancare la prova dell’oltraggio contestato, in ogni caso le parole e i gesti utilizzati, erano frutto «di una cultura pop, di per sè controcorrente, di denuncia e di rottura rispetto ai normali registri linguistici». 
Quelle espressioni, insomma, andavano contestualizzate all’interno di una canzone, di un genere musicale e di una cultura che a volte utilizza anche registri linguistici decisi e termini di rottura. Ma non c’era mai stata alcuna offesa diretta nei confronti degli agenti presenti alla serata. Di qui la richiesta di assolvere tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”, o in subordine “perché il fatto non costituisce reato”. Il giudice monocratico Daniela Russo, al termine della camera di consiglio, ha deciso di assolvere il solo Bakis Beks, e di condannare a 4 mesi gli altri tre imputati.
«Sono molto soddisfatta per il cantante Bakis Beks – commenta, al termine dell’udienza, l’avvocata Lai – mentre per gli altri tre co-imputati in ogni caso faremo appello appena il giudice depositerà le motivazioni della sentenza». 
 

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