Nuoro, giunta già zoppa: scontro interno a Sinistra futura sul nome dell’assessore
Il partito attacca il capogruppo: «Strategia di ricatto e minacce, condotta inaccettabile»
Nuoro Tutto poteva aspettarsi il sindaco Emiliano Fenu, tranne che di trovarsi costretto a partire con una giunta zoppa e rischiando già di perdere il sostegno di un consigliere di maggioranza. Che non tirasse una buona aria è stato evidente già nella prima seduta di consiglio comunale di ieri, 7 luglio 2025, durante la quale il primo cittadino, ha stranamente annunciato di mantenere ad interim e «per un tempo brevissimo» le deleghe a Pubblica istruzione, politiche educative, formazione, università e ricerca. Ossia quelle assegnate a Sinistra futura.
Ed il nodo della questione è proprio interno alla forza del Campo largo che in consiglio comunale ha eletto Angelo Coda. Sarebbe stato proprio lui, infatti, ad opporsi all’indicazione in giunta di Gianni Cossu sulla quale, di contro, c’era invece l’accordo di tutto il resto del partito. La conferma arriva direttamente dai vertici di Sinistra futura: «Abbiamo proposto più volte e con insistenza a Coda la possibilità di far parte della giunta – raccontano Domenico Cabula e Luca Pizzuto –. Proposta che è sempre stata rifiutata. Dopo aver deciso democraticamente che la figura dell’assessore andasse trovata all’interno dei componenti della lista si è quindi proposta la medesima posizione al primo dei non eletti Gianni Cossu, che ha accettato».
E proseguono: «Coda si è dichiarato contrario alla scelta, spingendo l’ipotesi di individuare un candidato esterno. Lui stesso ha affermato al sindaco che se fosse stato fatto il nome di Gianni Cossu, avrebbe esplicitato in aula la propria contrarietà riservandosi poi di decidere sul suo futuro ruolo in consiglio comunale». Ma Sinistra futura non cambia idea: «Nel ribadire la nostra scelta di confermare il nome di Gianni Cossu quale assessore, prendiamo atto che il consigliere Coda, non accettando la decisione democratica assunta dal partito e mettendo in atto una intollerabile strategia di ricatto e minaccia, è in pieno contrasto con il nostro modo di agire politico».
Secondo quanto trapelato dal palazzo civico, il muro sollevato da Angelo Coda sarebbe legato alla sua volontà di indicare il nome del presidente di Aspen, Roberto Cadeddu, per la casella dell’esecutivo spettante a Sinistra futura. Ma lui smentisce: «Siamo amici e mi ha dato una mano in campagna elettorale – dice –, ma non ho mai fatto il suo nome al sindaco Fenu. Resta il fatto che quello di Gianni Cossu non sia un nome condiviso. Sicuramente non lo è stato con me che sono il capogruppo».