Tentato omicidio di Oliena, il 19enne fermato: «Mi sono difeso»
Giovanni Sale si è presentato ai carabinieri con la madre e i suoi due avvocati
Nuoro Già venerdì sera 22 agosto, 12 ore dopo l’accoltellamento di Carlo Boi, Giovanni Sale ha varcato il portone del Comando provinciale dei carabinieri di Nuoro. Non ha nemmeno 19 anni, si è messo a disposizione degli inquirenti ammettendo di aver inferto lui i fendenti che venerdì mattina hanno colpito all’addome e all’inguine Boi, 29 anni, anche lui di Oliena.
«Mi sono difeso», ha raccontato Sale al sostituto procuratore della Repubblica di Nuoro, Riccardo Belfiori, titolare dell’inchiesta. Sale è assistito dai suoi legali, gli avvocati Gianluigi Mastio e Maria Luisa Ruiu. Si sarebbe difeso dall’aggressione di Boi, con il quale ci sarebbero state scintille già dalla notte. Una notte di festa a Oliena, per San Lussorio. I due si sono incontrati in un primo momento verso l’una. A volte succede, perché magari si è bevuto troppo. Stando a Sale, si sarebbero accapigliati per un nonnulla, ma la cosa sarebbe finita lì. Poi, come fanno i ragazzi, nei giri infiniti delle feste si sono incrociati di nuovo, questa volta alle 7 del mattino, al bar, dove erano per fare colazione. La lite è ripresa fuori dal locale, in corso Vittorio Emanuele, e lì sarebbe accaduto il fattaccio. Il più grande avrebbe cinto con un braccio il collo del più giovane, che per difendersi avrebbe afferrato il coltello dalla tasca, vibrando colpi alla cieca. Il risultato è diventato poi cronaca. Questa la versione di Sale, per ora l’unica ricostruzione della vicenda. Boi non ha risposto alle domande degli inquirenti, tanto che il pm Belfiori ha deciso di risentirlo.
Nel Corso ci sono tante telecamere, se il feritore ha fornito una ricostruzione di comodo lo si scoprirà in pochissimo tempo. Intanto, il 19enne è stato sottoposto a fermo per tentato omicidio e rinchiuso a Badu ’e Carros. Domani comparirà davanti al gip del tribunale di Nuoro per l’udienza di convalida. Non ha alcun precedente, è uno studente. Boi non è grave, i medici dell’ospedale di Nuoro gli hanno assegnato 15 giorni di prognosi ma l’epilogo di questa storia avrebbe potuto riservare ben altro: uno dei fendenti ha sfiorato l’arteria femorale. Giovanni Sale non era scappato. Si era semplicemente rifugiato a casa. Dai carabinieri è andato accompagnato dalla madre, oltre che dai suoi due avvocati. Proprio la madre lo ha convinto a mettersi a disposizione. Lui ha già fatto trovare il coltello, preso in custodia dai carabinieri (sulla vicenda hanno lavorato i militari della stazione di Oliena, del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Nuoro e del Reparto operativo, coordinati dal colonnello Angelo Gerardi). Il ragazzo dovrà spiegare alcune cose. Ad esempio perché sia uscito di casa con un coltello in tasca, visto che stava andando a una festa. Non è il primo caso e, se non cambierà qualcosa nei meccanismi mentali e sociali, non sarà l’ultimo a sentire il bisogno di andare a divertirsi ma con una sorta di scudo preventivo, una pericolosissima coperta di Linus affilata e potenzialmente mortale. A Bari Sardo, nello scorso Carnevale, un altro giovanissimo, Marco Mameli di Ilbono, era stato ucciso perchè la coltellata infertagli al termine di una lite era risultata mortale. Aveva 22 anni, e il suo assassino è ancora sconosciuto. E quale grave argomento sarà mai valso un accoltellamento? Anche lì, armati per andare alla festa. Tutti giovani, feritori, vittime. A Oliena il peggio è stato evitato. Per un tanto così.
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